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Categoria: Associazione fundraiser

Raccolta fondi nel 2011: importanza della ricerca

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Mercoledì 19 settembre ho partecipato alla presentazione della rilevazione semestrale sulla raccolta fondi 2011 e le proiezioni per il 2012.

La ricerca è stata patrocinata da ASSIF, che per chi non lo sapesse è l’Associazione Italiana dei Fundraiser, che ha come mission quella di: “Diffondere la cultura e la conoscenza del fundraising in Italia, rappresentando e favorendo la crescita dei professionisti del settore”. Per fare questo ha individuato alcune linee guida, tra cui quella di: “Promuovere la ricerca e lo scambio di esperienze divulgando standard qualitativi e buone prassi”. Questo proprio perché la ricerca può essere quel qualcosa che dà una marcia in più ad un buon fundraiser.

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Assif contro un’immagine retriva del fund raising

ASSIF e 1 Mattina

Pubblichiamo, di seguito, integralmente la lettera del Presidente dell’Assif rivolta alla redazione di Uno Mattina in relazione al servizio “Profit a chi” andato in onda il 16 luglio scorso, trasmissione che ha sollevato non poche polemiche e malumori da parte di numerosi fundraisers (molto meno da parte dei dirigenti delle organizzazioni non profit).

Nel commentare, a freddo, la vicenda Massimo Coen Cagli, direttore scientifico della Scuola di Roma fund-raising.it, ha dichiarato che il servizio mandato in onda:

“Purtroppo rispecchia una corrente rappresentazione minimalista e da gossip del non profit e del fund raising. Una rappresentazione che si afferma non solo per la scarsa cultura italiana in materia ma anche perché da parte del non profit molto poco è stato fatto per promuovere e soprattutto far conoscere il reale volto italiano del non profit, fatto di eccellenze straordinarie, di antiche radici sociali e comunitarie e di una capacità di costruire welfare che raramente si riscontra in altri paesi”.

Appare urgente quindi, non solo ribattere punto su punto a queste rappresentazioni errate e fuorvianti, vigilare circa un uso distorto del fund raising (in genere praticato da VIP e uomini politici più che da organizzazioni)

“ma anche e soprattutto che il mondo non profit riacquisti una capacità di comunicazione sociale vera, non retorica, paritetica e appassionata con la sua comunità di riferimento: la società civile che deve trovare nel non profit un reale interlcoutore credibile in grado di produrre risposte significative alla crisi economica, sociale e di valori”.

Questo deve essere fatto anche e soprattutto quando si comunica la raccolta fondi, dando ad essa il ruolo di raccolta di investimenti sociali per il benessere della comunità (in senso globale e non solo localistico). È questo che si aspettano i donatori regolari e fedeli, coloro che credono nel non profit e non certo le kermesse un po’ retoriche che caratterizzano in senso commerciale il fund raising. Ecco perché poi persone come la Reggiani o gli stessi giornalisti, producono certe interpretazioni sbagliate.

Senza questa azione appare evidente che i governi (questo e altri) non potranno che espellere dalla loro agenda tutte le questioni concernenti il non profit e, come si sta notando in questi giorni, procedere a marginalizzare il suo ruolo nella strategia di contenimento dei costi del welfare, ritenendolo solo un peso piuttosto che una risorsa.

Noto – conclude Coen Cagli – una preoccupante assenza di pensiero strategico unitario su tali questioni da parte dei vari rappresentanti del non profit, il cui ruolo appare solamente quando si tratta di rispondere a provvedimenti che non lo favoriscono (peraltro con una certa debolezza in quanto interlocutore marginale dei governi) piuttosto che essere realmente proattivo sulle grandi questioni sociali. Questo gap tra la forza nativa del non profit e la debolezza delle leadership è uno dei rischi più forti che abbiamo in questo momento per lo sviluppo del non profit”.

Invitiamo tutti i fundraisers a diffondere la lettera e a coinvolgere in questa reazione i propri interlcoutori e alleati affinché si rafforzi una cultura moderna del non profit.

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Festival del fundraising: conferme, novita’ ed una grande sorpresa

Quest’anno ho deciso di partecipare al Festival del Fundraising senza tenere workshop e sessioni. E sono veramente contento di averlo fatto. Ciò mi ha permesso di vivere il Festival in un altro modo: ascoltando, dialogando assorbendo. Eh sì! Perché quando si devono tenere interventi il tuo cervello spesso (non sempre) va in saturazione e diventa impermeabile agli stimoli esterni.

Il Festival del Fundraising resta un’iniziativa utile, piacevole e assolutamente consigliabile, anche dopo 5 anni e di questo ne va dato merito a Valerio Melandri e alla eccellente squadra che dirige l’evento.

Beh, ascoltando e dialogando mi sono fatto qualche idea di questo festival che vorrei condividere con i colleghi. Alcune positive e altre un poco più critiche ma nel senso del miglioramento possibile e non del giudizio.

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Perche’ c’e’ bisogno di un’associazione di tutti i fundraisers

Assif-fundraising

Il 29 marzo 2012 l’Associazione dei Fundraiser ha approvato il nuovo regolamento che apre l’Associazione a tutti coloro che si occupano di raccolta fondi: professionisti, volontari, lavoratori, dirigenti. Più che una regola, si tratta di una sfida…

Elena Zanella, fundraiser professionista molto dinamica e attiva nel dibattito sulla raccolta fondi, ha espresso con estrema chiarezza la sua posizione circa l’identità che debba assumere l’Associazione Italiana Fundraiser (già Assif). Questa si trova in bilico tra essere l’associazione di tutti coloro che si occupano di raccolta fondi per cause sociali, a prescindere dalla loro posizione professionale interna o esterna alle organizzazioni, o solo di coloro che fanno del fund raising la loro carriera professionale, rappresentando e tutelando questa professione nei confronti delle organizzazioni non profit datrici di lavoro. Per comodità chiameremo questa seconda identità professional.

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L’Associazione Italiana Fundraiser incontra l’Europa

Giovedì 10 e venerdì 11 novembre 2011 ho partecipato all’EFA Skillshare a Vienna. L’EFA è la European Fundraising Association, il network che raccoglie  le Associazioni di Fundraiser Europee. Attualmente sono rappresentate 18 associazioni di 16 paesi, nel dettaglio Austria, paese padrone di casa in questo EFA Skillshare, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Olanda, Norvegia, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e Regno Unito.

L’organizzazione promuove il lavoro delle organizzazioni non profit e la filantropia stimolando la creazione e la sostenibilità delle associazioni nazionali di fundraiser e della pratica del fundraising. Inoltre funziona da voce collettiva per il settore del fundraising.

Giovedì si è svolta l’Assemblea Generale Annuale, in cui sono state presentate le strategie di EFA per il periodo 2011-2015. Le strategie si articoleranno sulle seguenti aree:

  • Studi di mercato;
  • Fundraising etico e autoregolamentazione;
  • Certificazioni EFA e formazione;
  • Supporto alle associazioni nazionali esistenti;
  • Supporto alla nascita di nuove associazioni nazionali;
  • Lobbying e rappresentazione a livello europeo;
  • Partnership strategiche/Sponsor/Fundraising a favore di EFA.
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