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Nuove forme di fundraising: The Recycling Factory

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Sono da poco tornato dalla National Convention 2014 organizzata dall’Institute of Fundraising, equivalente inglese dell’Associazione Italiana Fundraiser (ASSIF).

Devo riconoscere che si tratta di un grande evento dedicato al fundraising, organizzato alla perfezione. La tre giorni vede la partecipazione di oltre 2.500 persone e il livello del dibattito è davvero alto. Lo consiglio vivamente a chi vuole partecipare ad un evento internazionale dedicato al fundraising. Tanti e vari gli sponsor del Festival, tra cui, per mia sorpresa, ho trovato anche l’italiana Charity Stars, che dopo il successo in Italia ora sbarca anche in Gran Bretagna. Un grande in bocca al lupo per questa nuova avventura.

Tra le tante novità quella che mi ha colpito maggiormente è l’esperienza di The Recycling Factory.

The Recycling Factory (RF) è una divisione di Dynamic Cassette International (DCI), la più grande società di produzione di cartucce e toner per stampanti compatibili. RF raccoglie e ricicla oltre 8 milioni di cartucce, toner e telefoni cellulari ogni anno. Fin qui non vi è nessuna novità.

La novità sta nel fatto che le organizzazioni non profit sono parte attiva di questo processo e ci possono fare fundraising. Infatti The Recycling Factory sigla partnership con le organizzazioni non profit e le fornisce di buste postali a doppio brand, ovvero quello di The Recycling Factory e dell’organizzazione in questione. Queste buste preaffrancate vengono distribuite dall’organizzazione non profit ai propri donatori, con l’invito a metterci dentro la cartuccia esausta o il telefono vecchio. Per ogni cartuccia che viene spedita, The Recycling Factory fa una donazione all’organizzazione non profit partner.

Questa operazione ha un doppio impatto in quanto contribuisce alla mission di The Recycling Factory legata al riciclo (e al profitto) e a quella delle organizzazioni non profit partner attraverso il fundraising. Come da anni la Scuola di Roma Fund-Raising.it sostiene con un efficace slogan: “No money? No mission. No mission? No money”.

Si tratta, insomma, di un interessante esempio di come utilizzare una rete sociale legata in questo caso ad una causa sociale (i donatori) per altri fini. Guardate già quante organizzazioni non profit hanno aderito a questa iniziativa.

A voi vengono in mente altre operazioni dal doppio impatto?