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Responsabilita’ sociale d’impresa: ogni cosa e’ illuminata. Per fortuna

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Oggi voglio parlarvi di una persona della quale fino a pochi giorni fa ignoravo l’esistenza. Ma da quando so che c’è, ho una speranza in più nel genere umano. Mentre scrivo ho la pelle d’oca per l’emozione.

Si chiama Marco Bartoletti, imprenditore toscano di Calenzano, che è riuscito con la creatività a fronteggiare la recessione economica che negli ultimi anni ha colpito profondamente l’Italia, non rinunciando ad assumere nella propria azienda, la BB SpA persone con malattie anche gravi.

Infatti, a differenza di tanti altri, riserva una corsia preferenziale nelle nuove assunzioni a malati di tumore, persone autistiche, disabili, ex tossicodipendenti. Le sue porte sono aperte agli ultrasessantenni ma, allo stesso tempo, riesce a mantenere l’età media dei dipendenti intorno ai 26 anni.

La prima cosa che ho pensato leggendo la sua storia è stata: “Sicuramente avrà sofferto di cose simili nella sua vita”. Una persona così attenta nei confronti di chi si trova ad affrontare un tumore o una disabilità! E invece no. La realtà è molto più semplice: ci nasci con determinate sensibilità.

La risposta di Bartoletti è ancora più semplice: “Se nella società esistono le persone malate di cancro come si può pensare che non esistano in un’azienda? Visto poi che esistono, perché discriminarle quando basta organizzarsi per dare una mano a chi è in difficoltà?” Tutto questo senza falsi pietismi o favoritismi. “Fate ciò che sapete fare”, afferma.

“La malattia crea disabilità ma la mancanza di lavoro crea mancanza di dignità”.

Alla BB SpA, inoltre, la scelta del personale viene fatta senza pregiudizi sul sesso o sulla provenienza geografica: il 50% dei collaboratori dell’azienda sono donne e quasi un terzo degli assunti sono filippini, peruviani, marocchini, romeni, indiani, pakistani.

Il signor Bartoletti ha un rapporto splendido con i suoi dipendenti, considerati una sorta di famiglia eterogenea ma compatta. È partito da zero con due di loro ed è cresciuto con tutti loro. Si avvale anche dell’opera di una psicologa per dare sostegno a chiunque tra i dipendenti ne avesse bisogno.

La sua responsabilità sociale di impresa non si ferma qui. Una parte del bilancio della BB SpA serve a finanziare ricerche scientifiche sulla sindrome di Duchenne, una rara forma di distrofia muscolare. E sapete come è venuto a contatto con questa malattia? Così. Un giorno mentre intervistava una donna presentatasi per un colloquio di lavoro, fu incuriosito dalle sue esperienze lavorative tutte molto brevi. Le chiese il motivo di questa brevità e lei spiegò che aveva un figlio con la sindrome di Duchenne che aveva bisogno di cure e attenzioni particolari, per cui era costretta ad interrompere i rapporti lavorativi oppure erano i suoi datori ad interromperli. Ebbene, il Signor Bartoletti non solo l’ha assunta ma ha anche assunto un’altra persona che la aiutasse nel suo lavoro nel caso in cui non riuscisse a portarlo avanti totalmente.

Un’ultima cosa. Il suo sogno è quello di creare un’azienda in cui soci, gestori ed operai fossero esclusivamente persone con problemi di salute o di handicap.

Ora ditemi se questa non è vera responsabilità sociale di impresa. E ditemi se non avete anche voi la pelle d’oca per l’emozione.

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