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Eventi di raccolta fondi: quale significato nel fundraising di piccole e medie organizzazioni?

eventi fundraising

Gli eventi nel fundraising strategico e di comunità meritano la giusta attenzione perché, se ben organizzati, permettono di far conoscere progetti, raccogliere adesioni e fondi.

Con informazione e conoscenza è possibile aprire le porte delle aziende e i cuori di grandi donatori.

La giusta prospettiva in cui inquadrare gli eventi di raccolta fondi è di chiamarli investimenti, indispensabili alle organizzazioni non profit per:

  • fidelizzare il proprio pubblico di donatori;
  • acquisire nuovo pubblico alla buona causa.

Il fine è quello di incrementare nel breve e medio periodo l’entità delle donazioni ed evitare la diminuzione del numero di donatori, compensando il naturale tasso di abbandono di donatori storici e saltuari.

Che siano cene di solidarietà, eventi musicali e culturali, lotterie, gare podistiche, presenze in manifestazioni territoriali con banchetti e gazebo, vendita di oggetti autoprodotti e calendari, aste, pesche di solidarietà, animazioni, tornei di burraco, è indifferente se l’organizzazione ha analizzato con cura quali siano:

  • i propri saperi e competenze professionali per creare prodotti spendibili;
  • le proprie capacità di mettersi in contatto con gli altri.

Organizzare un evento di fundraising è comunque un segnale di appartenenza alla comunità locale, spesso generosa per eventi che creino valore aggiunto reale e visibile nel territorio.

Consigli per organizzare eventi di raccolta fondi

Qualunque Onlus può articolare, all’interno del piano strategico e operativo, un programma di eventi annuali e realizzarli con soddisfazione, se presta la giusta attenzione ad alcuni princìpi quali:

1Riproporre eventi che in passato l’ organizzazione ha sperimentato con un certo successo e per cui esistano competenze professionali adeguate.

2Organizzare eventi di raccolta fondi è un’arte e un investimento per la Onlus, richiede un forte impegno e la capacità di dare la giusta dimensione all’evento.

3Verificare che il data-base o l’agenda dell’organizzazione contengano almeno 500 nominativi di persone che conoscono i progetti da sostenere,includendo anche la cerchia degli amici.

4Realizzare l’evento almeno due settimane prima di Natale, perché l’attenzione del possibile donatore è spesso focalizzata alla preparazione della festa e al portare a termine gli impegni di lavoro in sospeso. È meno rischioso per il successo della raccolta fondi partecipare ed essere presenti in eventi promossi da altri per sostenere la nostra buona causa. Un esempio possono essere le iniziative programmate dalle scuole per uno scambio di auguri di fine anno.

5Differenziare gli eventi e i luoghi in cui si svolgono per cercare sempre nuovi pubblici che vogliano investire sulla buona causa proposta.

6Saper scegliere le dimensioni delle sedi a seconda dell’evento proposto e del pubblico atteso e cercare opportunità in cui sia semplice ottenere permessi e autorizzazioni.

7Non sopravvalutare le proprie forze impegnandosi, ad esempio in presenze in gazebi, mercatini e librerie per incartare regali se non si è dotati di un numero di volontari adeguato e appassionato.

8Analizzare i costi e i ricavi presuntivi per evitare un investimento non opportuno.

9Accompagnare l’invito ad un evento con altre sollecitazioni come, per esempio inviare lettere di richiesta di donazione per dare opportunità a chi non potrà essere presente o a chi non è interessato allo specifico evento di contribuire comunque.

10Articolare una serie di eventi in cui si possa aderire con micro, medie e grandi donazioni.

11Ritenere ogni evento ragionato e messo in campo come un test utile alla crescita delle donazioni e terreno di valutazione.

Il Natale è il periodo in cui si raccolgono più fondi e il più affollato di eventi, perciò bisogna avere coscienza delle numerosissime offerte di raccolta presenti, in primis l’offerta del gigante Telethon.

Le Onlus devono comportarsi come Davide con Golia, cioè confrontarsi, naturalmente in maniera non cruenta con il “gigante”, per ricavarsi una porzione di mercato.

La loro “fionda” è il fare leva sulle relazioni dirette e offrire qualcosa di semplice che faccia sentire il donatore ”azionista sociale” di un progetto innovativo e ad alto valore aggiunto. Con la consapevolezza che l’evento Telethon crea cultura del dono e perciò è un volano anche per gli eventi di dimensioni molto più limitate.

Da ultimo le Onlus possono chiedere a persone molto coinvolte e partecipi della buona causa di organizzare un evento di raccolta fondi l’anno, offrendo supporto e materiali informativi (brochure, manifesti, volantini).

In bocca al lupo per i progetti di tutti i lettori. Fateci partecipi dei vostri successi e delle vostre riflessioni e seguiteci su Twitter @fundraisingroma.