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Categoria: Donazioni da individui

Lotterie di beneficenza: come fare? Il nostro vademecum

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Lo so sono cattiva. Lo faccio per il vostro bene, però: così a settembre sarete pronti con una nuova iniziativa!

Oggi vi parlo delle lotterie di beneficenza, un ripasso per alcuni, la scoperta di una nuova materia per altri.

Le lotterie rappresentano una delle modalità più utilizzate per raccogliere fondi. Attraverso questo strumento è possibile fare una raccolta fondi sostanziosa a costo zero. Troverete il regolamento qui e potete scaricare la documentazione qui.

Analizziamo punto per punto cosa bisogna fare perché la nostra lotteria di beneficenza diventi una lotteria di successo.

Quando lanciare una lotteria di beneficenza? Periodo e tempi

Sarebbe meglio associare la lotteria alle grandi festività (Natale, Pasqua) oppure al cambiamento delle stagioni (Lotteria di Primavera, Estate ecc.).

Bisogna anche prendersi tutto il tempo necessario per permettere la vendita dei biglietti. Ecco un esempio. Se il nostro obiettivo è quello di distribuire 10.000 biglietti, non possiamo pensare di riuscire a raggiungerlo soltanto in un mese. È auspicabile prevedere un tempo di distribuzione minimo di tre mesi. Se decidessimo infatti di avviare la distribuzione dei biglietti ad esempio a settembre, sarebbe opportuno fissare la data dell’estrazione tra dicembre e gennaio.

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Il fundraising tra adrenalina, endorfine e buon senso

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È di qualche giorno fa l’articolo del Guardian, ripreso da Vita.it, circa gli aspetti critici del metodo dei dialogatori.

Nell’articolo compaiono due informazioni importanti.

La prima è che quello dei dialogatori, a dispetto di quello che si dice, non è un metodo molto produttivo dal punto di vista del fundraising. I dialogatori, “acchiappano” un donatore (il termine l’ho usato di proposito visto che la sceneggiatura che noi vediamo ai banchetti è proprio quella di una rete per acchiappare pesci) ma le loro reti e gli ami che usano (per continuare la metafora) sono deboli e i donatori dopo poco, scappano!

La valutazione di questa forma di fundraising andrebbe fatta anche in questi termini. È chiaro che probabilmente per una singola organizzazione che cerca di acquisire nuovi donatori quello che conta è il dato relativo ai donatori “acchiappati”. Se però adottiamo l’ottica dell’intero non profit e quindi dell’intero mercato dei donatori dovremmo domandarci se questa pratica – per come è stata attuata – non contribuisca in parte a far calare il numero dei donatori.

Peraltro ormai appare chiaro che non è del tutto vero che i donatori acquisiti con queste tecniche siano i più fedeli, visto che è stato calcolato che durano in media un anno. Come mai due anni fa dicevano invece che sono donatori tra i più fedeli?

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Mobile fundraising: occasioni e prospettive

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“Il mondo in una mano”, cita lo slogan di un colosso tecnologico riferendosi al sempre più grande mercato degli smartphone.

La domanda però è: quale mondo? Il nonprofit? In Italia?

Rispetto ai nostri colleghi europei siamo decisamente indietro, sia per possibilità che per inventiva e questo è davvero un peccato! Basti pensare che il 53% degli italiani ha uno smartphone e, che questi siano di un tipo o di un altro, il concetto è sempre lo stesso: connettività sempre e a portata di mano.

Se ci pensiamo bene è vero: è l’oggetto che usiamo di più durante il giorno, ci leggiamo le notizie, ci guardiamo il meteo, lo sport e un’infinità di altre cose! Perché, allora, la Ong per la quale dono non deve far parte di questo universo?

Siamo sempre in cerca di forme di comunicazione innovative; vogliamo infatti arrivare al cuore dei donatori ed estendere la nostra rete di contatti. Non possiamo permetterci di tralasciare l’enorme fetta di possibilità che ci propone il mondo della telefonia mobile.

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5×1000: una raccolta firme preziosa

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Ci avviciniamo a grandi passi alle scadenze per la dichiarazione dei redditi. E allora, direte voi, ci vuoi ricordare anche qui che dobbiamo pagare le tasse?

No, tranquilli.Voglio ricordarvi però che esiste uno strumento molto utile che si chiama 5×1000.

Ma cos’è il 5×1000? È una forma di finanziamento da parte dello stato ad organizzazioni e iniziative senza finalità di lucro. Rappresenta un chiaro esempio di sussidiarietà orizzontale, ovvero il contribuente ha una forma di autonomia e di sovranità che gli permette di scegliere a chi destinare parte della ricchezza pubblica da lui prodotta. È un meccanismo che quindi non comporta oneri aggiuntivi, dal momento che il contribuente sceglie semplicemente di destinare una quota della propria IRPEF (il 5‰, appunto) a sostegno di organizzazioni non profit.

Ma quali organizzazioni possono usufruire del 5×1000? Possono accedere al 5×1000 le organizzazioni di volontariato e non lucrative di utilità sociale (Onlus), le associazioni di promozione sociale, le associazioni sportive dilettantistiche, le altre associazioni e/o fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’articolo 10, comma 1, del decreto legislativo 460/97, al sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza. Il finanziamento può essere anche a sostegno della ricerca scientifica e dell’università, della ricerca sanitaria, nonché a sostegno delle attività che tutelano o promuovono i beni culturali e paesaggistici.

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Fund raising e crisi: come recuperare credibilita’ con eventi natalizi

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È in atto una crisi economica, sociale e di valori che ha quale effetto immediato l’aumentare e il diffondersi della sfiducia verso l’ “altro” (dal politico al vicino di casa).

Una mia conoscente di vecchia data mi ha riferito della sua adesione alla campagna AIRC (per rendere curabile il cancro) attraverso un SMS solidale.

Al tempo stesso però, la mia amica mi ha confessato che ritiene poco chiari alcuni progetti di raccolta fondi e, ancora peggio, ha citato il caso di un noto attore che si era fatto promotore di una raccolta fondi e alla fine ha sottratto i fondi.

La domanda che tanti si pongono è ancora la stessa: dove vanno i soldi raccolti? E il solo dubbio per le organizzazioni non profit è letale.

Una forma di tutela del lavoro svolto è la rendicontazione puntuale ai donatori dell’impiego dei fondi. Questo è anche il modo più semplice di arginare i dubbi dei malpensanti e trasformare la sfiducia in pensiero positivo.

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