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Categoria: Fund raising per la PA e i servizi pubblici

5 per mille: esiste una strategia per i Comuni?

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Siamo in piena campagna elettorale. Questo fine settimana verranno scelti molti sindaci attraverso il ballottaggio.

Le città più grandi in cui verranno scelte le nuove amministrazioni sono Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e Trieste.

Al di là delle battaglie politiche e delle promesse, come si pongono i candidati nei confronti del fundraising? Qualcuno ha provato a tematizzare la questione?

Abbiamo già parlato di fundraising per i comuni in questo articolo del nostro blog.

Il sindaco di Roma della passata amministrazione, Ignazio Marino, è stato uno dei pochi che ha affrontato la questione con un approccio strategico.

Purtroppo non ci risulta che i candidati attuali abbiano affrontato la questione. Eppure alcuni dati avrebbero potuto spingerli a prendere una posizione.

Esiste infatti uno strumento, già attivo, che i Comuni potrebbero utilizzare sicuramente meglio. Tale strumento è il 5 per mille per i Comuni.

Partiamo dai dati. Se andiamo ad analizzare l’ultimo elenco completo dei beneficiari del 5 per mille, che fa riferimento all’anno 2014, troviamo alcuni dati incoraggianti.

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Il termometro del fundraising nella scuola pubblica

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Partita da una pura ricognizione di dati sul tema “fundraising e scuole”, argomento ampiamente affrontato in precedenza dalla Scuola di Roma Fund-Raising.it, mi ritrovo, dopo 15 mesi da quell’inizio, ad avere a che fare ancora con questo stesso tema. Fortunatamente, aggiungo.

Sì perché, poter parlare con chi la scuola “lo è” ogni giorno (dirigenti scolastici, docenti, studenti, personale ATA) portandoti a casa tante informazioni, tanti dati, è ben diverso dal recuperare le informazioni dal Web, per quanto si cerchino fonti veritiere.

Quando ho scoperto che a fine 2014, il Ministro dell’Istruzione Giannini aveva inaugurato il progetto Scuole Aperte, promosso dal MIUR in collaborazione con Anci e Vita, ho scoperto anche che tra gli otto elementi indicati nel portale del progetto descritti come necessari perché una scuola possa definirsi aperta, solo il sesto elemento nominava il fundraising. Mancava anche una sua specifica definizione o un rimando a dove le potenziali scuole aperte avrebbero potuto approfondire il fundraising e come utilizzarlo a loro favore.

Era arrivato il momento giusto per verificare se il fundraising, all’interno degli istituti scolastici, fosse conosciuto da permettersi solo di nominarlo.

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Supermercati per le Scuole: come uccidere il fundraising facendo una bella figura. Grazie al MIUR

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Un articolo di La Repubblica sostiene che si stanno moltiplicando le iniziative di supermercati che coinvolgono i clienti con operazioni di raccolta punti volti a finanziare le dotazioni didattiche e di altro genere delle scuole.

La notizia viene riportata tutto sommato come un fatto positivo, vista la valle di lacrime in cui vivono le scuole.

Queste iniziative si inseriscono nel quadro delle attività di progettazione di reperimento risorse del Co.Ge., gruppo di lavoro ministeriale che sviluppa modelli per potenziare l’efficienza organizzativa e di autofinanziamento delle scuole, supportato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per la Politica Finanziaria e per il Bilancio.

Ma che brave queste aziende! E che bravo il Ministero che rende efficienti le finanze della scuola!

A ben vedere però, queste iniziative sono un fallimento del fundraising sotto il profilo della raccolta di risorse, del ruolo dei donatori e sotto quello della reale responsabilità sociale di impresa. Vediamo perché.

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Arriva lo School Bonus: ma lo sconto fiscale non e’ uguale alla raccolta fondi

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Dopo lunghe polemiche relative alla riforma della scuola, con la sua approvazione viene istituito il cosiddetto School Bonus, operante a partire dal 17 luglio scorso (legge 107/2015 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 15 luglio).

Si tratta di uno strumento che dovrebbe promuovere e agevolare donazioni a favore delle scuole statali. In pratica un bonus fiscale per i donatori, sul modello dell’Art Bonus,

Il comma 145 dell’art 1 della Riforma prevede che:

“Per le erogazioni liberali in denaro destinate agli investimenti in favore di tutti gli istituti del sistema nazionale di istruzione, per la realizzazione di nuove strutture scolastiche, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e per il sostegno a interventi che migliorino l’occupabilità degli studenti, spetta un credito d’imposta pari al 65 per cento delle erogazioni effettuate in ciascuno dei due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2014 e pari al 50 per cento di quelle effettuate nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016”.

Pertanto, per adesso, il provvedimento ha valore per i soggetti che effettuano erogazioni liberali in denaro a favore degli istituti scolastici, limitatamente al triennio 2015-2017 (65% di credito per le erogazioni effettuate negli anni 2015 e 2016, e il 50% per quelle effettuate nel 2017).

Il provvedimento è rivolto sia a persone fisiche, sia ad aziende, sia infine ad organizzazioni non commerciali che effettueranno donazioni a favore degli istituti scolastici.

Ora però non è che la legge di per sé porterà benefici alle scuole! Il fundraising per le scuole come per la cultura non viene da vantaggi fiscali ma dalla volontà di sostenere progetti che producono un beneficio sociale o di altro genere riconosciuto dal donatore e che lo motivino a prendere una decisione in tal senso. Lo sgravio fiscale è una misura che agevola e facilita ma non sostituisce le ragioni del finanziamento.

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Politica, fundraising e partecipazione civica

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La nostra carissima amica Rossella Lauro che è tra i promotori del comitato La Procida che vorrei, ha invitato Massimo Coen Cagli e me a partecipare ad un incontro con la popolazione dell’isola sul tema del fundraising e della partecipazione civica: “Persone, idee e risorse per le politiche sociali”. Il tutto in vista anche della prossima competizione elettorale per le amministrative comunali.

A parte il piacere di ritornare in un’isola bellissima e affascinante, è stata per noi l’occasione per ripercorrere in chiave attuale due storie che caratterizzano il nostro impegno, insieme agli altri nostri colleghi, di fondatori della Scuola di Roma Fund-Raising.it.

La prima, quella del “sesto potere”, ossia dell’impegno civico e sociale dei cittadini per creare reali condizioni di partecipazione alla vita democratica del Paese ed esercitare il loro diritto ad un ruolo attivo per incidere nel governo della società.

La seconda storia, più evidente, è quella dell’impegno professionale per fare della raccolta fondi uno strumento per ricreare nuove condizioni di sostenibilità del welfare e delle cause sociali.

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