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Il fundraising dei giovani

Vorrei raccontare un’esperienza bellissima che stiamo vivendo in questi giorni con i giovani delle scuole italiane, per invitarvi ad una piccola riflessione. Con Cesar, il Coordinamento degli Enti Solidali A Rumbek, abbiamo proposto agli studenti italiani di ogni età un concorso, con l’obiettivo di trovare la miglior immagine e gli strumenti per raccontare il progetto di costruzione del primo Centro di formazione per insegnanti a Cuiebet, nel Sud Sudan nelle prossime campagne di raccolta fondi, ma anche far conoscere il progetto e l’associazione su tutto il territorio nazionale.

“Aggiungi un posto in classe, c’è un compagno in più”

è nato così, come una scommessa. Ha trovato fin da subito sostegno e appoggio ad ogni livello, e non solo si sono iscritte oltre 70 scuole da ogni parte d’Italia, ma migliaia di ragazzi, tra i 6 e i 18 anni, con i loro insegnanti, si sono appassionati veramente al tema, impegnandosi a realizzare centinaia e centinaia di opere, in piena fantasia e libertà, alcune veramente spettacolari, e molto ben fatte, per raccontare il diritto ad una seria istruzione per ogni bambina e bambino del mondo. Hanno studiato l’Africa e il Sudan, hanno visitato ogni pagina del sito di Cesar e i blog, hanno voluto incontrare i volontari, facendo mille domande, interessati, curiosi, motivati e grazie ai loro meravigliosi insegnanti molti di loro sono andati oltre, realizzando iniziative locali di raccolta fondi, creando un gruppo d’appoggio o gemellandosi con Cuiebet.

Gli incontri nelle scuole sono stati ogni volta intensi e sinceri, e ogni volontario di Cesar che ha partecipato ha oggi storie, aneddoti e bei ricordi da raccontare

Un vero successo per Cesar. Ma quello che vorrei farvi notare è stata la partecipazione veramente straordinaria dei giovani, che se da un lato conferma il fascino che da sempre suscita il continente africano, ha fatto però emergere un dato importante, soprattutto tra gli adolescenti delle superiori: molti di loro, infatti, hanno mostrato un profondo interesse per l’attività volontaria, e l’impegno civile, curiosi di conoscerne i meccanismi e le regole, certo, già pronti a rivederle proponendo anche nuovi modi di pensare. E molti hanno chiesto come poter partecipare, attivandosi sul territorio. Ora, il mondo del volontariato lamenta sempre la mancanza di giovani. Il sospetto allora, è che non siano loro, i giovani, a non volersi impegnare, ma proprio il mondo del volontariato a non saperli accogliere. Che ne dite?

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