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Categoria: Network e community fund raising

Fundraising e cultura: vuoi vedere che “passo” dopo “passo” arriviamo alla “vittoria”?

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Oggi, io che non ho senso di orientamento (e chi mi conosce bene lo sa) vi porterò in due città distanti e diversissime tra loro ma unite da uno stesso percorso.

Il viaggio inizia a Bologna. Sicuramente la conoscete bene ma voglio parlarvi di un posto in particolare: il portico di San Luca. È il portico più lungo del mondo con i suoi 3.796 metri. Fu costruito nel 1677 proprio grazie al lavoro degli uomini e delle donne bolognesi.

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Eventi di raccolta fondi: quale significato nel fundraising di piccole e medie organizzazioni?

eventi fundraising

Gli eventi nel fundraising strategico e di comunità meritano la giusta attenzione perché, se ben organizzati, permettono di far conoscere progetti, raccogliere adesioni e fondi.

Con informazione e conoscenza è possibile aprire le porte delle aziende e i cuori di grandi donatori.

La giusta prospettiva in cui inquadrare gli eventi di raccolta fondi è di chiamarli investimenti, indispensabili alle organizzazioni non profit per:

  • fidelizzare il proprio pubblico di donatori;
  • acquisire nuovo pubblico alla buona causa.

Il fine è quello di incrementare nel breve e medio periodo l’entità delle donazioni ed evitare la diminuzione del numero di donatori, compensando il naturale tasso di abbandono di donatori storici e saltuari.

Che siano cene di solidarietà, eventi musicali e culturali, lotterie, gare podistiche, presenze in manifestazioni territoriali con banchetti e gazebo, vendita di oggetti autoprodotti e calendari, aste, pesche di solidarietà, animazioni, tornei di burraco, è indifferente se l’organizzazione ha analizzato con cura quali siano:

  • i propri saperi e competenze professionali per creare prodotti spendibili;
  • le proprie capacità di mettersi in contatto con gli altri.

Organizzare un evento di fundraising è comunque un segnale di appartenenza alla comunità locale, spesso generosa per eventi che creino valore aggiunto reale e visibile nel territorio.

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Oltre la crisi apre la Casa del Sole: progetto di fundraising di Comunità

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Nel Municipio Roma VII il 14 Novembre 2013 c’è l’inaugurazione della casa famiglia per disabili gravi “Casa del Sole” con il taglio del nastro insieme al Sindaco di Roma Capitale on. Ignazio Marino.

Il progetto è stato promosso e realizzato dalla Cooperativa Cecilia Onlus e dai familiari di due ragazzi disabili.

Che cosa ha di tanto speciale questa casa famiglia?

È originale la proposta del progetto perché improntato su una nuova visione operativa e metodologica, attraverso il reperimento di finanziamenti misti composti in parte da risorse pubbliche (in attesa di accreditamento con il Comune di Roma) e donazioni di privati come singoli cittadini, aziende, fondazioni e associazioni volontaristiche e coinvolgimento attivo delle famiglie dei ragazzi.

È la realizzazione di un “sogno” che, con la chiusura della prima fase del progetto che prevedeva la ristrutturazione e l’ampliamento della Casa del Sole interamente con risorse derivanti da donazioni e contributi, è ormai a buon punto.

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Microdonazioni: a quali condizioni sono vantaggiose (in Francia, non in Italia)

Microdonazioni al nonprofit

La crisi economica se non fa segnare il sempre temuto crollo dei donatori, sicuramente ha segnato una diminuzione degli importi della donazione. Quindi l’orientamento dei donatori a minimizzare, laddove possibile, la “fatica” di decidere di privarsi di una cifra con cui in questo momento potrebbe pagare un bene o un servizio essenziale per la sua qualità della vita.

Può sembrare opportuno perciò aiutare questo tipo di donatori a minimizzare tale fatica puntando sulle microdonazioni ripetute spesso nel tempo.

Ma lo spostamento verso microdoni ha sempre il rischio per le organizzazioni di essere una strategia diseconomica, a meno che non si raggiungano grandissimi numeri. Il problema quindi potrebbe essere proprio quello di dare vita a sistemi che permettano di raggiungere grandi numeri con costi prossimi allo zero e semplificando la vita a tutti.

In tal senso nasce in Francia un’iniziativa che punta sullo sfruttamento di tutte le occasioni naturali di microdonazione come, ad esempio, l’arrotondamento di una cifra all’euro superiore (pratica che spesso si fa dal commerciante, come al ristorante) e che viene istituzionalizzata con l’accordo di catene di grande distribuzione che la rivolgono alla propria clientela.

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Lotterie di beneficenza: come fare? Il nostro vademecum

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Lo so sono cattiva. Lo faccio per il vostro bene, però: così a settembre sarete pronti con una nuova iniziativa!

Oggi vi parlo delle lotterie di beneficenza, un ripasso per alcuni, la scoperta di una nuova materia per altri.

Le lotterie rappresentano una delle modalità più utilizzate per raccogliere fondi. Attraverso questo strumento è possibile fare una raccolta fondi sostanziosa a costo zero. Troverete il regolamento qui e potete scaricare la documentazione qui.

Analizziamo punto per punto cosa bisogna fare perché la nostra lotteria di beneficenza diventi una lotteria di successo.

Quando lanciare una lotteria di beneficenza? Periodo e tempi

Sarebbe meglio associare la lotteria alle grandi festività (Natale, Pasqua) oppure al cambiamento delle stagioni (Lotteria di Primavera, Estate ecc.).

Bisogna anche prendersi tutto il tempo necessario per permettere la vendita dei biglietti. Ecco un esempio. Se il nostro obiettivo è quello di distribuire 10.000 biglietti, non possiamo pensare di riuscire a raggiungerlo soltanto in un mese. È auspicabile prevedere un tempo di distribuzione minimo di tre mesi. Se decidessimo infatti di avviare la distribuzione dei biglietti ad esempio a settembre, sarebbe opportuno fissare la data dell’estrazione tra dicembre e gennaio.

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