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Tutto e’ iniziato nel 1994 ad Amsterdam


Si stanno chiudendo le iscrizioni al 33° International Fundraising Congress (IFC), che si svolgerà in Olanda dal 16 al 19 Ottobre prossimo.

Si tratta di un evento unico al mondo nel suo genere per i fundraisers, grazie alla presenza di professionisti da tutto il mondo e attivi nei diversi settori della disciplina che apportano conoscenze, esperienze e competenze di altissimo profilo. Ed è anche una grande opportunità di instaurare relazioni con colleghi sparsi in più di 60 paesi attraverso l’attività di networking.

Parlo volentieri di tale evento, avendo sperimentato di persona (ormai circa 20 anni fa, sigh!) il ruolo che questo ha avuto per lo sviluppo della mia professione.

Ero allora dirigente di alcune organizzazioni non profit con il problema di trovare fondi necessari a portare avanti i nostri progetti. Intorno a noi, in Italia, c’era più o meno il deserto con qualche oasi rappresentata da poche organizzazioni principalmente di stampo internazionale, che già facevano fundraising. E con un unico grande faro a illuminare la scena: Beatrice Lentati, alla quale chiaramente mi rivolsi non solo per le organizzazioni nelle quali militavo ma anche per essere consigliato nello sviluppo di quella che poi, rapidamente, sarebbe diventata la mia professione definitiva.

E non sarò mai abbastanza grato a Bea per avermi consigliato (tra le tante altre cose) di partecipare al congresso internazionale di Amsterdam! È stato un evento che non mi ha cambiato la vita, certo, ma che mi ha aperto la mente verso un mondo, magari conosciuto attraverso lo studio della letteratura anglosassone, ma di cui non conoscevo l’odore e il sapore vero. Ebbene, in Olanda ho incontrato non solo grandi professionisti, con i quali ancora oggi sono in contatto, ma anche tanti colleghi di tutti i paesi con gli stessi miei problemi e, perché no, con un bagaglio di soluzioni possibili più ampio del mio e dal quale potevo attingere.

Insomma, pensando alla professione del fundraisier come ad una lunga maratona, devo dire che l’International Fundraising Congress rappresenta un po’ i blocchi di partenza.

Certo non l’unico modo per iniziare a fare sul serio fund raising, ma sicuramente uno dei più importanti e soddisfacenti.

L’importante (almeno per me lo è stato) è quello di partecipare con la voglia di ascoltare senza prendere tutto per oro colato. Intendo dire che le esperienze e le conoscenze con le quali si viene in contatto devono essere la spinta per poter elaborare risposte originali ai propri problemi. Nessun consiglio o regola di fundraisng è valida per tutti i contesti e per tutte le organizzazioni. Sapete che questo è un mio chiodo fisso…

Idee e strategie efficaci, però, non nascono mai dal nulla. Ecco: quello che si ascolta e si impara ad Amsterdam rappresenta un ottimo humus sul quale costruire la propria originale “piantagione” di fund raising.

Cosa dire: lo consiglio caldamente a tutti. Sia ai giovani, sia ai più navigati dirigenti di organizzazioni non profit, che possono attraverso questo evento capire meglio cos’è il fund raising, non a parole, ma attraverso l’esperienza della comunità dei fundraisers.

Però vi dovete affrettare perché non credo che vi siano ancora tanti posti disponibili.

Per scaricare il programma cliccate qui e per le iscrizioni cliccate qui. Attenzione è tutto in inglese. D’altro canto se non comprendete l’inglese (che è la lingua ufficiale dell’evento) è difficile partecipare.

Per entrare in contatto con l’Ambasciatore Italiano dell’IFC, Beatrice Lentati cliccate qui.