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Post con Tag ‘donazioni’

Mobile fundraising, ci diamo una mossa?

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Con sempre più frequenza mi capita di leggere qualche articolo (proveniente dall’estero, ovvio) rispetto alle enormi potenzialità del mobile fundraising.

Meno di un anno fa ho anche scritto delle considerazioni rispetto a ciò (proprio su questo blog) invaso dall’ottimismo di uno sviluppo a breve termine.

I numeri parlano chiaro, il 62% degli italiani ha uno smartphone e non ha paura di usarlo!

Mi viene quindi spontaneo domandarmi quando è che il nonprofit si deciderà a mettere in campo delle campagne volte alla crescita di questo sistema? In fondo lo sappiamo tutti: diversificare i canali di donazione è importante!

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Microdonazioni: a quali condizioni sono vantaggiose (in Francia, non in Italia)

Microdonazioni al nonprofit

La crisi economica se non fa segnare il sempre temuto crollo dei donatori, sicuramente ha segnato una diminuzione degli importi della donazione. Quindi l’orientamento dei donatori a minimizzare, laddove possibile, la “fatica” di decidere di privarsi di una cifra con cui in questo momento potrebbe pagare un bene o un servizio essenziale per la sua qualità della vita.

Può sembrare opportuno perciò aiutare questo tipo di donatori a minimizzare tale fatica puntando sulle microdonazioni ripetute spesso nel tempo.

Ma lo spostamento verso microdoni ha sempre il rischio per le organizzazioni di essere una strategia diseconomica, a meno che non si raggiungano grandissimi numeri. Il problema quindi potrebbe essere proprio quello di dare vita a sistemi che permettano di raggiungere grandi numeri con costi prossimi allo zero e semplificando la vita a tutti.

In tal senso nasce in Francia un’iniziativa che punta sullo sfruttamento di tutte le occasioni naturali di microdonazione come, ad esempio, l’arrotondamento di una cifra all’euro superiore (pratica che spesso si fa dal commerciante, come al ristorante) e che viene istituzionalizzata con l’accordo di catene di grande distribuzione che la rivolgono alla propria clientela.

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Fundraising e politica: uno sguardo ai partiti nella campagna 2013

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Pochi giorni fa, il 22 gennaio, si è tenuto presso la Scuola di Roma Fund-Raising.it, in collaborazione con Raise the Wind, agenzia di formazione, consulenza e ricerca di Raffaele Picilli, il nostro primo corso di fundraising per la politica che verrà ripetuto in autunno.

È di questi giorni l’inchiesta della Repubblica sulle spese elettorali ed il finanziamento privato ai partiti politici: buona parte della campagna elettorale si baserà anche su questi elementi.

Dall’inchiesta emergono elementi di riflessione interessanti.

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Fare Fund Raising con un “pieno” di donazioni

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Ad ottobre sulla pagina Facebook di Beppe Grillo è apparsa una foto molto bella che ritraeva un benzinaio intento a fare benzina al camper con cui il Movimento 5 stelle ha girato l’Italia per sostenere la campagna elettorale in Sicilia.

A proporlo è stato Grillo ma potrebbe essere un qualsiasi uomo politico. Qui non è importante chi. È importante cosa potrebbe cambiare.

Giovanni Mancuso, questo il nome del benzinaio siciliano, ha contattato il Movimento per donare un pieno di benzina.

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Donatori, internauti e non, crescono. Anche grazie al Web

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Ho avuto modo di partecipare a Roma alla presentazione della periodica ricerca sul fund raising on line (Osservatorio sul Fundraising Online), realizzata da Slash web agency e patrocinata da Assif.

Una ricerca fatta veramente bene, con una base statistica solida e rigorosa e supportata da un progetto che la rende uno strumento di monitoraggio costante sull’evoluzione del rapporto tra fundraising e Web. Ma non solo: la ricerca permette anche di meglio rappresentare il reale andamento della raccolte fondi nel 2011-2012, anche alla luce dei dati forniti dall’Istituto Italiano della Donazione (si veda il mio commento alla loro ricerca). Ma questo lo vedremo più avanti.

Quando una ricerca viene fatta bene e ci si ragiona insieme a più mani (ho avuto modo di farlo durante la presentazione con Valerio Melandri, Luciano Zanin e chiaramente con Paolo Mezzina di Slash) allora essa può essere veramente uno strumento valido di lavoro per gli operatori.

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