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Post con Tag ‘fundraising’

Testimonial e fundraising: non basta l’immagine. Un esempio dal cinema

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Si sa, il mondo del cinema ha il suo fascino: anche per i meno appassionati, tutto ciò che è legato al mondo del cinema, riscuote sempre un certo successo. Se poi si parla di cinema fatto da grandi attori o da grandi registi, italiani ed internazionali, il successo, l’interesse dei media e degli addetti ai lavori o la semplice curiosità dei non addetti, sono elementi comunque certi.

La società Hollywood in Rome insieme al Teatro Golden ed in partnership con e-Talenta/Castforward, ideano il primo progetto di didattica internazionale, chiamando il celebre regista e sceneggiatore canadese Paul Haggis, (è entrato nella storia dell’Academy Awards grazie alla stesura di due geniali pellicole, “Million Dollar Baby” e “Crash – Contatto fisico”, che, per due anni consecutivi, hanno ottenuto la statuetta per il Miglior Film), a dirigere due esclusive MasterClass di recitazione. Tutto ciò è avvenuto lo scorso marzo a Roma.

La particolarità è che l’intero compenso di Paul Haggis è stato devoluto all’associazione Artists for Peace & Justice, un’organizzazione nonprofit che promuove pace e giustizia sociale nel mondo, attraverso l’emancipazione di comunità povere. Paul Haggis oltre essere Presidente è anche fondatore di tale associazione.

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Parole, ritmo e suoni: l’importanza dello scrivere nel fundraising

Scrivere per il fundraising

Scrivere per raccogliere fondi non è facile, almeno per me.

Come incipit è scoraggiante, lo so, ma voglio sgomberare il campo dall’illusione che un po’ di fantasia e qualche regola siano sufficienti a ottenere un buon risultato.

Forse pensi che voglia “metterla giù dura” per giustificare il lavoro mio e di tutti i copywriter e ghostwriter. Non è così. Dammi il beneficio del dubbio, almeno per qualche secondo.

Scrivere è un atto di responsabilità e farlo per conto di un’associazione lo è ancora di più. Prima di ogni parola scritta c’è una scelta precisa, o almeno così dovrebbe essere.

“Le parole sono importanti!” urlava Nanni Moretti in Palombella Rossa. Le parole hanno un peso, aggiungo io. Sono come dei mattoni. Sta a noi decidere se prenderne due o tre a caso e buttarli addosso a chi ci legge o ascolta, oppure utilizzarli per dare forma alla realtà (informare) e a una storia (raccontare).

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Marino: spese di rappresentanza o di fundraising?

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Per molti giorni lo sport più praticato sui giornali, romani e non, è stato l’attacco al Sindaco Marino.

A dire il vero questo sport è molto di moda da quando Marino, con un record di voti, è diventato Sindaco di Roma. Colpisce in particolare che non venga attaccato da un solo fronte, ma quasi da tutti i fronti.

Non entrando nel merito delle competenze del Sindaco, di cui ognuno si potrà fare una propria opinione, mi piacerebbe trattare la questione dal punto di vista del fundraising.

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Supermercati per le Scuole: come uccidere il fundraising facendo una bella figura. Grazie al MIUR

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Un articolo di La Repubblica sostiene che si stanno moltiplicando le iniziative di supermercati che coinvolgono i clienti con operazioni di raccolta punti volti a finanziare le dotazioni didattiche e di altro genere delle scuole.

La notizia viene riportata tutto sommato come un fatto positivo, vista la valle di lacrime in cui vivono le scuole.

Queste iniziative si inseriscono nel quadro delle attività di progettazione di reperimento risorse del Co.Ge., gruppo di lavoro ministeriale che sviluppa modelli per potenziare l’efficienza organizzativa e di autofinanziamento delle scuole, supportato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per la Politica Finanziaria e per il Bilancio.

Ma che brave queste aziende! E che bravo il Ministero che rende efficienti le finanze della scuola!

A ben vedere però, queste iniziative sono un fallimento del fundraising sotto il profilo della raccolta di risorse, del ruolo dei donatori e sotto quello della reale responsabilità sociale di impresa. Vediamo perché.

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Settembre: lotterie di fundraising e vendemmia

Lotterie di beneficienza e fundraising

Raccolto copioso per i viticoltori italiani che nel 2015 sono tornati a primeggiare fra i produttori di vino, superando Francia e Spagna.

Altrettanto copioso può essere il raccolto di denaro delle organizzazioni nonprofit che a settembre decidano di lanciare una lotteria di beneficienza.

Superiamo insieme un’obiezione diffusa basata sul pregiudizio: quello secondo cui la lotteria è un modo molto marginale di sostenere una buona causa. Intendiamoci: se la lotteria non è inserita in un piano strategico con altri mercati e metodologie di raccolta fondi, l’obiezione può pure essere reale.

Cerchiamo, però, di guardare la questione con altri occhi. Non dobbiamo essere per forza monolitici. Osserviamo la nostra organizzazione, cerchiamo di capire se possiede i fondamentali per promuovere una lotteria di raccolta fondi e, innanzitutto, se ha sufficienti “amici” e una rete sociale adeguata.

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