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Post con Tag ‘scuola’

Fundraising e scuola: si puo’ fare!

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E dirò di più: già si fa!

Probabilmente poco e in modo improvvisato. Ma già si fa fundraising nelle scuole!

Docenti, genitori e alunni danno vita ogni giorno a piccole e grandi raccolte fondi. E spesso tali azioni sono accompagnate da altrettante azioni di “governo sociale” dei beni comuni, assumendosi responsabilità che vanno ben oltre sia il mandato istituzionale che il ruolo di genitori.

In questa storia sommersa del fundraising italiano c’è anche tanta innovazione sociale e vi voglio portare alcuni esempi.

Inizio con l’Istituto Cadorna di Milano, uno di quegli istituti che da anni pratica il principio della “Scuola Aperta” e che ha portato dentro le sue strutture e i suoi organi di governo i genitori e la comunità affinché la scuola tornasse ad essere un “bene comune”. Oggi nel plesso dell’Istituto Cadorna è addirittura possibile organizzare mercati ortofrutticoli a km 0 e costo controllato insieme a Coldiretti o usare la palestra a costi bassissimi e molto altro ancora. Da anni L’Associazione dei genitori dell’Istituto organizza una marcia podistica che termina con una grande festa di fine anno della Scuola: occasione per raccogliere fondi con mercatini, iniziative, ecc. Tutto il ricavato va a finanziare i progetti scolastici sostenuti dall’Associazione genitori.

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Fundraising e Scuola: 4 compiti da fare prima di riaprire

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Un mese fa circa ho tenuto a Venezia la seconda edizione del corso di formazione “Come migliorare la raccolta di fondi da famiglie e privati: tecniche ed esperienze per coinvolgere e appassionare la comunità scolastica”, organizzato da ItaliaScuola.it.

40 dirigenti scolastici partecipanti, con un grado di interazione altissimo condito da una fame di informazioni, spunti, esempi e consigli su come fare, che neanche nei corsi rivolti al non profit abbiamo riscontrato a questi livelli. Questo anche grazie agli interventi di Valerio De Feo (direttore di ItaliaScuola.it), Corrado Faletti (consulente del gruppo Spaggiari) e Laura Paolucci (Avvocato della Stato).

Porto da questo corso una buona notizia ai milioni di famiglie che hanno figli a scuola: il problema non è che la Scuola non fa fundraising. Al contrario ne fa tanto. Il vero problema è che lo fa senza avere un approccio strategico e senza dotarsi di un programma e di una funzione dedicata. Insomma, non è la voglia di farlo che manca ma le conoscenze per renderlo professionale, da un lato, e la volontà politica e direttiva di investirci in modo sistematico, dall’altro.

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Scuola, giovani e azione sociale: Una buona notizia per il fund raising

Giovani, scuola e fundraisingCome è possibile diffondere in tutta Italia la causa sociale di una piccola organizzazione di cooperazione allo sviluppo trovando al contempo attivisti in grado di coinvolgere la comunità locale e quindi aumentando la propria capacità di raccolta fondi?

Domanda da 1 milione di dollari! Ma la risposta, almeno nel mio caso, è positiva: si può fare.

La cosa che nessuno si aspetterebbe è che la risposta positiva a questa domanda viene dalle scuole e dai giovani: ossia una istituzione e un target che in genere è connotato per le criticità e non certo per i punti di forza.

È questo il risultato del concorso “Aggiungi un posto in classe, c’è un amico in più”, che l’associazione Cesar, con la nostra assistenza, ha realizzato nel 2010-2011 e che si è concluso con la premiazione dei lavori prodotti dalle scuole il 7 ottobre scorso a Roma.

Ed è proprio di questa esperienza di attivazione sociale “alle radici dell’erba” che vi voglio parlare per cercare di capire come i giovani e la scuola possano potenziare la capacità di raccolta fondi dell’associazione e a quali condizioni  è possibile creare una partnership con le scuole.

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Il potere di fund raising dei social network: una ricerca sulle reti formative

È terminata la fase di indagine sul campo della ricerca “La Learning Week come strumento di rete” il cui scopo, tra gli altri, è quello di analizzare le reti formative create in un programma della Regione Lombardia,  sotto il profilo della loro capacità di raccogliere e rendere disponibili risorse per il miglioramento della qualità e dell’efficacia delle attività scolastiche.

La ricerca sulla parte di fund raising è condotta da MBS in partnership con la Scuola di Roma Fund-raising.it e l’Università di Pavia. I primi risultati dell’indagine sul campo sono stati presentati da Massimo Coen Cagli il 19 maggio scorso in occasione dei focus group sulle possibili policies di sviluppo del network fund raising.

Già da questa prima fase emerge che le reti formative possono sfruttare (e in parte già lo fanno) il potere relazionale e sociale dei network nel reperire risorse aggiuntive per programmi innovativi nel campo della formazione.

Inoltre i soggetti coinvolti in rete (aziende, associazioni del territorio e professionali, così come anche le famiglie) sono orientati a  “donare” soldi e altre risorse per questa causa a patto che vi a sia un loro coinvolgimento attivo.

Prossimamente verrà redatto un rapporto finale di ricerca che conterrà linee di intervento che le autorità pubbliche possono mettere in pratica per favorire lo sviluppo del fund raising nell’area della formazione scolare.