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Post con Tag ‘social network’

Storytelling: quei racconti mai raccontati

Storytelling e fundraising

Spesso si sente dire che il contenuto è il re del marketing on line: “Content is the king”. È una regola che formatori e consulenti di organizzazioni non profit cercano di diffondere e che chi lavora nel campo della comunicazione in ambito non profit cerca di ricordare come un mantra.

Formule e ricette predefinite spesso sono solo banali slogan. Eppure in questo caso non è così.

Quando un’organizzazione non profit decide di comunicare con il proprio pubblico attraverso gli strumenti della comunicazione on line, i contenuti di qualità fanno davvero la differenza. Su questo punto cerco sempre di insistere molto e ogni volta.

Il famoso storytelling, la narrazione di storie, capace di attirare interesse e simpatia e di creare conoscenza ed empatia è veramente un asso nella manica per quanti, quotidianamente, operano sul campo per realizzare una buona causa. La tecnologia attuale, inoltre, mette a disposizione strumenti tanto potenti quanto accessibili e semplici da utilizzare.

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Facebook scende in campo: via al digital fundraising!

facebook-fundraising

Novembre 2014 resterà un mese storico per il digital fundraising in Italia.

Il “gigante blu”, Facebook, ha iniziato a promuovere anche nel nostro paese la possibilità di donare on line direttamente dal proprio profilo, complice probabilmente l’emergenza Ebola che ci tiene un po’ tutti sulle spine e che ormai tutti conosciamo bene per i più disparati motivi e che, diciamocelo, oggi è una potenza comunicativa.

La pagina dedicata è molto curata e risponde bene a diverse esigenze di informazione e comunicazione. È palese che Facebook ci sappia fare e che non si vergogni a farlo vedere (anche nel nonprofit).

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Low cost fundraising: esiste una strada?

terra-onlus

Non sempre le possibilità di investimento di un’organizzazione permettono di pensare (e realizzare) strategie che abbracciano tutti i mercati della raccolta fondi.

Esistono blocchi imposti dalle capacità economiche che vanno presi per forza in considerazione, ma questo non esclude assolutamente che si possa in ogni caso “mettere in atto un buon fundraising”.

Gli strumenti gratuiti già esistenti conditi da una buona creatività interna possono permettere all’organizzazione di avere successo e costruirsi una sostenibilità futura. Penso al Web con le sue numerose forme, al capitale sociale e al 5 per 1000.

Vediamoli con ordine.

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Content curation e fundraising: 3 errori ricorrenti

Content curation e fundraising

Le parole contano, i racconti servono, le storie colpiscono. Ogni esperto di comunicazione per le organizzazioni non profit ti dirà che “il contenuto è re”. Un contenuto ben studiato e diffuso produrrà risultati utili alla causa della tua organizzazione. Si tratti di un testo, di un’immagine o di un video, con tutte le varianti che queste tre forme di trasmettere un messaggio si portano appresso.

Se il contenuto è al centro della strategia di marketing, la qualità con cui questo è creato e presentato al pubblico diventa fattore di primo piano. La storia insegna che non tutti i re si sono fatti apprezzare e che non basta vedersi assegnare un titolo se poi non si riesce a comunicare efficacemente con la comunità.

Qui interviene il lavoro di content curation del copywriter, aspetto che spesso è trascurato o sul quale non si pone la necessaria importanza, nonostante si sia scelto di intraprendere la via del content marketing. Il problema è molto diffuso nella comunicazione on line. Se da un lato molte organizzazioni non profit stanno puntando sugli strumenti del Web 2.0, dall’altro la scrittura su tali strumenti viene, forse meccanicamente, considerata meno importante e ci si permettono licenze a regole linguistiche basilari che, se rispettate, contribuirebbero alla qualità e quindi all’efficacia del messaggio.

Da qui la decisione di dedicare quest’articolo all’importanza della scrittura nelle campagne di comunicazione e fundraising del non profit (del resto la Scuola di Roma Fund-Raising.it organizza anche un seminario dedicato al tema oltre a un workshop sull’uso dei social media nel non profit). Lo farò mostrandovi tre errori ricorrenti nella content curation per il non profit.

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Clickattivismo: il fundraising che a qualcuno non piace

Clickattivismo

Una  collega  ha segnalato su Facebook quest’articolo a cura di uno dei due network radiotelevisivo statale australiano. L’articolo punta il dito contro chi grazie ai “like” su Facebook sotto ai post delle Ong, delle emergenze e delle diverse campagne, si sente liberato da un peso morale. Invita quindi a schierarsi non più solo on line, ma off line ed in prima persona con maggiore forza.

Fin qui si può essere d’accordo, sappiamo tutti infatti che per una buona percentuale questo è reale, ognuno di noi ha la bacheca intasata da diversi stimoli sociali, anche da persone che fino al giorno prima non sapevano nemmeno cosa fosse un PVS o un’emergenza sanitaria. La campagna Kony 2012 ne è un fulgido esempio.

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