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Post con Tag ‘territorio’

Fondazione Comunita’ Attiva: come fare nuovo welfare con il fundraising

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Il 12 aprile sarò a Cannobio (VCO) per un’iniziativa – piccola se vogliamo, in quanto circoscritta ad una realtà locale – ma di grandissimo significato per i problemi nazionali con i quali l’Italia si sta confrontando in questi giorni.

Si tratta del convegno Il centro medico e la fondazione come bene comune. Cittadini e amministrazioni per un nuovo welfare di comunità”, organizzato dalla Fondazione Comunità Attiva e dal Comune di Cannobio in occasione dei 10 anni del Centro di Medicina Attiva della Valle Cannobina.

A mio avviso si tratta di una esemplificazione di come si possa creare nuovi sistemi di welfare di comunità basati anche e soprattutto su una nuova forma di economia sociale o di comunità che ha al suo centro lo strumento del fundraising. Tra l’altro non su cose marginali ma sul core del nostro welfare: la sanità. Una esperienza in cui il fundraising diventa la leva anche per la democratizzazione della gestione dei servizi. È per questo che è stata inserita nell’itinerario della nostra Scuola, “Fundraising. Un altro welfare è possibile”.

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Il Sud: uno straordinario laboratorio per lo sviluppo del fundraising

Nuovo fundraising dall'esperienza del Sud

La Scuola di Roma Fund-Raising.it ha raccolto insieme al Consorzio Nova una nuova sfida: fare del Sud d’Italia e delle sue organizzazioni della società civile un laboratorio di sperimentazione di un nuovo modo di concepire e di fare fundraising. Un fundraising che guardi non tanto alla sostenibilità delle organizzazioni non profit ma a quella del welfare, che al Sud oggi soffre una condizione di arretramento drammatica rispetto al resto del paese.

La Scuola di Fundraising del Sud nasce con una mission molto determinata: dotare gli attori sociali, istituzionali e filantropici impegnati nello Sviluppo del Mezzogiorno di una politica del fundraising in grado di rendere sostenibile i loro progetti e un nuovo welfare di comunità. Quindi quella di occuparsi, oltre che di formazione e consulenza, di elaborare vere e proprie politiche di fundraising offrendosi come spazio aperto in cui gli attori sociali vogliano fare rete per la sostenibilità del welfare.

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Biblio-raising

Fundraising biblioteche

Il 20 gennaio scorso Massimo Coen Cagli ha partecipato a un seminario dal titolo “Il fundraising in biblioteca. Una sfida per gli operatori, gli amministratori, la comunità” organizzato da AIB Trentino-Alto Adige.

In quell’occasione sono stati presentati i primi dati di una ricognizione sulle attività di fundraising e crowdsourcing nelle biblioteche trentine e altoatesine. L’indagine è stata voluta da Graziano Cosner, direttore della Biblioteca Intercomunale di Altopiano della Paganella Brenta e tra i promotori dell’incontro, che ci ha gentilmente permesso di parlare di quest’indagine.

L’idea di fare un’indagine sull’argomento è di grande utilità (magari si facesse al livello nazionale!) perché poco si conosce di oggettivo e scientifico sulla realtà della raccolta fondi per le biblioteche, al di là di singoli casi, sicuramente significativi.

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Fundraising e cultura: vuoi vedere che “passo” dopo “passo” arriviamo alla “vittoria”?

fundraising-cultura-arte-crowdfunding

Oggi, io che non ho senso di orientamento (e chi mi conosce bene lo sa) vi porterò in due città distanti e diversissime tra loro ma unite da uno stesso percorso.

Il viaggio inizia a Bologna. Sicuramente la conoscete bene ma voglio parlarvi di un posto in particolare: il portico di San Luca. È il portico più lungo del mondo con i suoi 3.796 metri. Fu costruito nel 1677 proprio grazie al lavoro degli uomini e delle donne bolognesi.

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Eventi di raccolta fondi: quale significato nel fundraising di piccole e medie organizzazioni?

eventi fundraising

Gli eventi nel fundraising strategico e di comunità meritano la giusta attenzione perché, se ben organizzati, permettono di far conoscere progetti, raccogliere adesioni e fondi.

Con informazione e conoscenza è possibile aprire le porte delle aziende e i cuori di grandi donatori.

La giusta prospettiva in cui inquadrare gli eventi di raccolta fondi è di chiamarli investimenti, indispensabili alle organizzazioni non profit per:

  • fidelizzare il proprio pubblico di donatori;
  • acquisire nuovo pubblico alla buona causa.

Il fine è quello di incrementare nel breve e medio periodo l’entità delle donazioni ed evitare la diminuzione del numero di donatori, compensando il naturale tasso di abbandono di donatori storici e saltuari.

Che siano cene di solidarietà, eventi musicali e culturali, lotterie, gare podistiche, presenze in manifestazioni territoriali con banchetti e gazebo, vendita di oggetti autoprodotti e calendari, aste, pesche di solidarietà, animazioni, tornei di burraco, è indifferente se l’organizzazione ha analizzato con cura quali siano:

  • i propri saperi e competenze professionali per creare prodotti spendibili;
  • le proprie capacità di mettersi in contatto con gli altri.

Organizzare un evento di fundraising è comunque un segnale di appartenenza alla comunità locale, spesso generosa per eventi che creino valore aggiunto reale e visibile nel territorio.

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