Categoria: Corporate fund raising

EsTetica. Il salone sociale dell’Associazione Pianoterra onlus

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Guest post a cura di Elisa Serangeli dell’Associazione Pianoterra Onlus.

Era il primo marzo del 2013 e, come ogni anno, cercavamo un modo per festeggiare con le nostre mamme la Festa della Donna.

Siamo un’associazione che nasce a Napoli nel 2008 per realizzare progetti a sostegno delle famiglie più vulnerabili, in particolare della coppia madre-bambino. Una delle psicologhe voleva offrire alle nostre utenti un momento di “evasione” e leggerezza che, di fatto, non si concedono mai. Così abbiamo deciso di organizzare un incontro di “Trucco e Parrucco”, in cui le mamme stesse si sarebbero “fatte belle”, truccandosi, dandosi consigli e prendendosi cura l’una dell’altra.

Quell’ 8 marzo le nostre mamme sono arrivate in sede per farsi truccare, sentirsi attraenti, condividere un pomeriggio tra donne, e parlare del più e del meno. Durante l’incontro una nostra operatrice ha raccontato le origini della Festa della Donna, a partire dall’incendio alla fabbrica Triangle di New York dove persero la vita 146 lavoratori, per lo più donne.

Finito il racconto una delle mamme esclamò: “Questa non è una festa, è un dramma!”. E il dramma ha preso forma, in quella stanza, attraverso i racconti di due di loro che per la prima volta, da quando venivano in Associazione, ci hanno parlato di abusi e violenze subite e sempre taciute.

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Nuove forme di fundraising: The Recycling Factory

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Sono da poco tornato dalla National Convention 2014 organizzata dall’Institute of Fundraising, equivalente inglese dell’Associazione Italiana Fundraiser (ASSIF).

Devo riconoscere che si tratta di un grande evento dedicato al fundraising, organizzato alla perfezione. La tre giorni vede la partecipazione di oltre 2.500 persone e il livello del dibattito è davvero alto. Lo consiglio vivamente a chi vuole partecipare ad un evento internazionale dedicato al fundraising. Tanti e vari gli sponsor del Festival, tra cui, per mia sorpresa, ho trovato anche l’italiana Charity Stars, che dopo il successo in Italia ora sbarca anche in Gran Bretagna. Un grande in bocca al lupo per questa nuova avventura.

Tra le tante novità quella che mi ha colpito maggiormente è l’esperienza di The Recycling Factory.

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Welfare e aziende. Eppur qualcosa si muove…

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L’altro giorno, leggendo la sezione Buone Notizie del Corriere della Sera, mi sono soffermata su una notizia in particolare.

Prato, la città tessile simbolo dei distretti industriali feriti dalla crisi economica mondiale, lancia il primo esperimento di “Welfare di Distretto” in Italia.

In cosa consiste? Migliaia di piccole aziende dello storico distretto pratese godranno di tutti quei benefici che fino ad ora erano riservati solo ai dipendenti delle grandi aziende.

Come è possibile? Basta trattare il distretto come un’unica grande azienda, con un bacino di 10.000 dipendenti, numeri necessari per un welfare su larga scala. Dotando le piccole imprese di una piattaforma comune per la gestione del welfare. Vantaggi quali visite dal dentista o dal medico, rimborsi per i testi scolastici, rette dell’asilo nido o dell’università, a cui avranno accesso i dipendenti delle piccole e medie aziende, si aggiungeranno ad un’incremento del loro potere di acquisto equivalente ad un risparmio di circa un mensile del salario annuo.

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Groupon: crowdfunding o corporate fundraising?

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Sono ormai alcuni anni che per le organizzazioni nonprofit è possibile fare un’operazione di raccolta fondi attraverso Groupon, sfruttando quella che l’azienda stessa chiama la Groupon Community.

Sulla comunità on line, che trova spazio all’interno del blog di Groupon, sono elencati i progetti sociali cui i clienti del portale hanno potuto aderire con una donazione.

L’ultima campagna conclusa su Groupon riguarda il progetto “InDifesa delle bambine”, realizzato da Terre des Hommes. La campagna ha permesso di raccogliere 6.266€ in due settimane. Da notare il link che è stato creato tra la festa della donna e il progetto in favore delle bambine con una sorta di link di genere.

Questa ovviamente non è l’unica campagna che ha trovato diffusione e spazio attraverso Groupon e la sua comunità. Dal 2011 ad oggi sono diversi i progetti cui è stato possibile fare una donazione.

L’AIRC ha raccolto 9.166€ in due settimane con la campagna “Dona un bacio…accademico” che ha trovato spazio nel periodo di San Valentino. In questo caso l’obiettivo era di 25.000€ (quindi non è stato raggiunto) ma la raccolta è stata in ogni caso interessante.

In queste due campagne il donatore faceva una donazione secca, ovvero non otteneva nessun beneficio reale, se non l’adesione alla causa ed al progetto.

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Responsabilita’ sociale d’impresa: ogni cosa e’ illuminata. Per fortuna

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Oggi voglio parlarvi di una persona della quale fino a pochi giorni fa ignoravo l’esistenza. Ma da quando so che c’è, ho una speranza in più nel genere umano. Mentre scrivo ho la pelle d’oca per l’emozione.

Si chiama Marco Bartoletti, imprenditore toscano di Calenzano, che è riuscito con la creatività a fronteggiare la recessione economica che negli ultimi anni ha colpito profondamente l’Italia, non rinunciando ad assumere nella propria azienda, la BB SpA persone con malattie anche gravi.

Infatti, a differenza di tanti altri, riserva una corsia preferenziale nelle nuove assunzioni a malati di tumore, persone autistiche, disabili, ex tossicodipendenti. Le sue porte sono aperte agli ultrasessantenni ma, allo stesso tempo, riesce a mantenere l’età media dei dipendenti intorno ai 26 anni.

La prima cosa che ho pensato leggendo la sua storia è stata: “Sicuramente avrà sofferto di cose simili nella sua vita”. Una persona così attenta nei confronti di chi si trova ad affrontare un tumore o una disabilità! E invece no. La realtà è molto più semplice: ci nasci con determinate sensibilità.

La risposta di Bartoletti è ancora più semplice: “Se nella società esistono le persone malate di cancro come si può pensare che non esistano in un’azienda? Visto poi che esistono, perché discriminarle quando basta organizzarsi per dare una mano a chi è in difficoltà?” Tutto questo senza falsi pietismi o favoritismi. “Fate ciò che sapete fare”, afferma.

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