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Crowdfunding, una piccola Rivoluzione

Crowdfunding e fundraising
Crowdfunding non solo un mezzo ma una piccola rivoluzione nei rapporti fra donatore e cause sociali.

Si stanno moltiplicando anche in Italia le iniziative di crowdfunding (letteralmente finanziamento da parte della folla), grazie all’attivazione di alcune piattaforme che organizzano e facilitano lo scambio diretto tra donatori (e/o veri e propri finanziatori) e “portatori” di progetti. La maggior parte di queste iniziative sono mosse da un legittimo obiettivo di business raggiunto attraverso la trattenuta di una percentuale sui finanziamenti ricevuti (non tutte e con quote differenti).

Il fenomeno (di cui abbiamo parlato nella nostra Survey sul futuro del fundraising), giunto rapidamente da noi proprio grazie a queste piattaforme, nasce nel mondo anglosassone e in particolare negli USA. Non sposta un grande volume di denaro e quindi non va preso come la soluzione dei problemi del fund raising o come il suo futuro (spesso si sono prese delle vere e proprie cantonate celebrando nuovi mezzi di fund raising come “risolutivi” e rivoluzionari, penso a Second life o allo stesso Facebook). Tuttavia il fenomeno porta con sé elementi di innovazione importanti.

Il primo è la forte presenza di progetti culturali, artistici e spettacolari, anche di carattere televisivo e cinematografico. Il che rappresenta una assoluta novità per un settore totalmente dipendente da fondi pubblici o da sponsorizzazioni molto commerciali, con produzione di conseguenti paradossi circa la libertà di produzione e la reale competitività tra i progetti stessi.

Il fatto che un numero significativo di persone mostri una tendenza a sostenere direttamente il settore della cultura in modo libero e slegato da canali istituzionalizzati, mette in evidenza che la causa sociale della cultura (in senso lato) trova una certa ricettività nel largo pubblico.

Pubblico che oggi non è stato coinvolto nel fund raising proprio dalle associazioni e istituzioni culturali, che probabilmente hanno pensato che non potesse capire o non avesse interesse per la cultura.

Il secondo elemento è che il crowdfunding, come abbiamo potuto notare nella nostra Survey, tende a scavalcare le organizzazioni, le marginalizza e, in alcuni casi, sembra quasi che si voglia liberare di esse. In alcune piattaforme si manifesta proprio l’intenzione di togliere il monopolio del fund raising dalle mani delle organizzazioni, presupponendo che siano in qualche modo un costo inutile.

Questa conclusione non può essere accettabile. La società civile senza una rete di organizzazioni che siano in grado di dare forma ad una azione sociale sistematica non appare un’ipotesi molto efficace. Io almeno non sono d’accordo. Tuttavia è innegabile che il crowdfunding risponde ad un bisogno di protagonismo dei donatori.

Una ultima considerazione riguarda il fatto che il crowdfunding esalta nel fund raising il contesto “comunitario”. Ossia tende a favorire la creazione di una community attorno ad un progetto. Una community che ha un ruolo attivo. In alcuni casi ho notato che progetti culturali finanziati in questo modo prevedono una integrazione significativa dei donatori nel progetto artistico stesso.

Il crowdfunding, quindi, al di là di questo disegno anti-organizzativo, mette in evidenza la perdita di peso che le organizzazioni non profit stanno registrando nello scenario sociale. Marginalizzate dagli interlocutori istituzionali (si veda il caso 5 per mille o l’assoluta assenza di esse nel dibattito e nelle trattative sulla manovra economica), ora si vedono progressivamente messe da parte anche dai donatori e da coloro che sono portatori di cause sociali.

E qui metto un punto. Nel senso che non vorrei arrivare a conclusioni affrettate e sbrigative, ma al contrario vorrei che si riflettesse maggiormente (e si discutesse) sulla identità, il ruolo sociale, l’agency delle organizzazioni non profit e del loro secondo livello (CSV, Forum, Centrali cooperative, ecc..) perché un loro indebolimento non può che comportare anche quello del fund raising. La soluzione in questo caso, non è tecnica; non è insita alle conoscenze e alle strategie di fund raising; ma non può che essere politica e riguarda le leadership del non profit.

Bene, se volete, la discussione è aperta.

Massimo Coen Cagli

Ecco qualche Link interessante

Estero:

http://crowdfunding.pbworks.com/w/page/10402176/Crowdfunding

sito estero in forma di wiki con link ad ulteriori siti di crowdfunding ed un lungo elenco di casi e articoli

Italia:

Rete del Dono – www.retedeldono.it

Eppela – www.eppela.com

ShinyNote – www.shinynote.com

BuonaCausa – www.buonacausa.org