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Mobile fundraising: occasioni e prospettive

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“Il mondo in una mano”, cita lo slogan di un colosso tecnologico riferendosi al sempre più grande mercato degli smartphone.

La domanda però è: quale mondo? Il nonprofit? In Italia?

Rispetto ai nostri colleghi europei siamo decisamente indietro, sia per possibilità che per inventiva e questo è davvero un peccato! Basti pensare che il 53% degli italiani ha uno smartphone e, che questi siano di un tipo o di un altro, il concetto è sempre lo stesso: connettività sempre e a portata di mano.

Se ci pensiamo bene è vero: è l’oggetto che usiamo di più durante il giorno, ci leggiamo le notizie, ci guardiamo il meteo, lo sport e un’infinità di altre cose! Perché, allora, la Ong per la quale dono non deve far parte di questo universo?

Siamo sempre in cerca di forme di comunicazione innovative; vogliamo infatti arrivare al cuore dei donatori ed estendere la nostra rete di contatti. Non possiamo permetterci di tralasciare l’enorme fetta di possibilità che ci propone il mondo della telefonia mobile.

Conosciamo bene la lunghissima lista dei pro e dei contro di una campagna SMS, ma qui il discorso è totalmente differente. Per citare Nick Allen:

“On mobile, think engage more than fundraise”.

Dobbiamo quindi cambiare prospettiva e renderci appetibili nelle mani dei nostri potenziali donatori: offriamogli contenuti, aggiornamenti dai progetti, possibilità di condividere sui social network, ecc. Per i più temerari un’applicazione sarebbe l’ideale (magari una che offra anche un servizio utile o divertente per aiutarci a veicolare al meglio il messaggio).

La cosa fondamentale che dobbiamo tenere in mente è che dobbiamo garantire un riscontro a coloro che si dimostrano interessati alla nostra presenza sul mobile, anche tramite e-mail o telemarketing.

Per chiudere vorrei portare come esempio un’esperienza inglese: iHobo.

“Metti un senzatetto nel tuo cellulare” un gioco dal tono agrodolce per sensibilizzare sul tema dei clochard. Idea davvero innovativa che meritava una citazione.

Fundraising e mobile: alcuni punti da non scordare

Ricordiamoci infine qualche punto:

  • Il mobile per il fundraising non sarà la soluzione a tutti i nostri problemi.
  • Alcune cause sociali si adatteranno meglio a questo “mondo”.
  • Usiamo il mobile per coinvolgere ed accrescere il nostro database.
  • Ovviamente: provare, provare, provare!

Voi che ne pensate? Avete mai considerato le enormi potenzialità del mobile?

Grazie per aver letto e seguiteci su Twitter @fundraisingroma.