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Fund Raising di comunita’. Due esperienze eccezionali!

Ho avuto il piacere e la fortuna di intervenire al convegno organizzato dall’Area Welfare della Azienda Sanitaria 5 del Basso Friuli “La Fondazione di Partecipazione”. Oltre a notare che c’è un mondo di amministratori e operatori socio-sanitari serissimi e che lavora in vera sintonia con la propria comunità, ho avuto l’occasione di ascoltare due storie meravigliose di fund raising tipicamente italiano.

La prima riguarda la Fondazione Comunità Attiva di Canobbio. Una fondazione che si occupa di garantire servizi sanitari di qualità in una vallata della Provincia di Verbania che per ragioni logistiche rischia di rimanere ai margini dei servizi socio-sanitari di zona. Per iniziativa di alcuni medici di base, che sono stati in grado di coinvolgere i comuni della valle, si è dato vita ad una fondazione partecipata da tutta la comuità locale (cittadini, aziende, fondazioni bancarie, ecc…) che attraverso proprie risorse garantisce oggi un alto livello di qualità nell’accesso alle prestazioni sanitarie. Solo per dirne una: nello scorso Natale c’è stata una raccolta di fondi per il miglioramento delle dotazioni dei serivizi sanitari locali, con una raccolta di 30.000 euro su una popolazione di 8.000 anime circa.

La seconda riguarda la Fondazione Valentino Pontello Onlus che opera in favore delle persone con disabilità psico-fisica ed intellettiva del territorio della Comunità Collinare del Friuli e delle loro famiglie. Costituita come evoluzione di una associazione di famiglie e grazie ad un lascito, oggi ha un sistema di fund raising di comunità che le ha permesso nel tempo di costruire una casa alloggio per disabili e una miriade di inziative che migliorano concretamente la vita dei disabili e delle loro famiglie. Con un interessante sistema di governance veramente basato su una attenta analisi degli stakeholders.

Mi piace segnalare questi  casi per due ragioni: la prima è che vi è un modo per fare le fondazioni partendo da un itinerario di attivazione sociale e di partecipazione solidaristica piuttosto che da meri ragionamenti speculativi. La seconda è che ci sono tanti elementi di qualità nel fund rising in Italia poco “modaioli” ma di grandissima qualità. Casi che mettono in evidenza la grande forza del fund raising di comunità, che è emersa già dalla nostra survey sul futuro del fund raising che invito tutti  a leggere, alle radici dell’erba. Un fund raising che è molto legato all’attivismo sociale e non alla carità. Forse è da questo che bisogna ripartire per un rilancio della nostra disciplina.