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Categoria: Fund raising per la PA e i servizi pubblici

Essere premiati e’ una responsabilita’ grande

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Il nostro pensatoio “Fundraising. Un altro welfare è possibile” ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica quale premio di rappresentanza.

È giunta ieri con una raccomandata del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica – Servizio rapporti con la Società civile.

E ne siamo veramente onorati. Spesso queste cose rischiano di essere vissute come mera formalità. Ma vi posso assicurare che l’idea che questo nostro itinerario – che si interroga sul ruolo che il fundraising può avere per il futuro del nostro welfare – venga accompagnato da una costante presenza della Presidenza della Repubblica, ci ha messo addosso un grande senso di responsabilità.

Non che prima ci mancasse!

Ma adesso la nostra voglia di dire qualcosa di importante non solo per il nostro mondo di fundraisers, ma per il mondo del non profit, delle aziende, delle fondazioni, della pubblica amministrazione, si trasforma necessariamente in un consapevole impegno.

Impegno nel quale, anche in forza di questo riconoscimento, vogliamo coinvolgere tanti interlocutori e renderci “viatico” per costruire nuove intese strategiche tra gli attori sociali e istituzionali e ricostruire su basi nuove e con una nuova sostenibilità un moderno welfare di comunità.

Seguiteci nei prossimi appuntamenti dell’itinerario fino ad arrivare a scrivere con noi un manifesto del nuovo fundraising.

Un sentito grazie a Giorgio Napolitano. Ci impegniamo ad onorare questo tuo riconoscimento.

Biblio-raising

Fundraising biblioteche

Il 20 gennaio scorso Massimo Coen Cagli ha partecipato a un seminario dal titolo “Il fundraising in biblioteca. Una sfida per gli operatori, gli amministratori, la comunità” organizzato da AIB Trentino-Alto Adige.

In quell’occasione sono stati presentati i primi dati di una ricognizione sulle attività di fundraising e crowdsourcing nelle biblioteche trentine e altoatesine. L’indagine è stata voluta da Graziano Cosner, direttore della Biblioteca Intercomunale di Altopiano della Paganella Brenta e tra i promotori dell’incontro, che ci ha gentilmente permesso di parlare di quest’indagine.

L’idea di fare un’indagine sull’argomento è di grande utilità (magari si facesse al livello nazionale!) perché poco si conosce di oggettivo e scientifico sulla realtà della raccolta fondi per le biblioteche, al di là di singoli casi, sicuramente significativi.

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Fundraising e cultura: vuoi vedere che “passo” dopo “passo” arriviamo alla “vittoria”?

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Oggi, io che non ho senso di orientamento (e chi mi conosce bene lo sa) vi porterò in due città distanti e diversissime tra loro ma unite da uno stesso percorso.

Il viaggio inizia a Bologna. Sicuramente la conoscete bene ma voglio parlarvi di un posto in particolare: il portico di San Luca. È il portico più lungo del mondo con i suoi 3.796 metri. Fu costruito nel 1677 proprio grazie al lavoro degli uomini e delle donne bolognesi.

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Fundraising e biblioteche: economia del bene comune.

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È finalmente uscito il libro “Fare fundraising in biblioteca”, scritto da Massimo Coen Cagli.

A dispetto del titolo non si tratta solo di un manuale di raccolta fondi per le biblioteche. Senza dubbio il suo specifico scopo è quello di fornire idee, strumenti metodologici e pratici affinché questo tipo di servizi possa, al pari di altre organizzazioni, fare fundraising in modo sistematico e professionale. Ma è anche l’occasione per gettare uno sguardo sul senso che il fundraising sta assumendo nel contesto più ampio della crisi del welfare.

La prima parte del libro, infatti, pur partendo dalle specificità delle biblioteche, riguarda più in generale le sfide che un ente pubblico o un’organizzazione che gestisce un servizio alla collettività devono affrontare per fare bene fundraising.

Infatti, trattandosi di organizzazioni che non hanno la stessa identità delle organizzazioni non profit tradizionalmente ritenute tali, le biblioteche, così come le scuole, i servizi socio-sanitari territoriali, i musei, i teatri e le altre istituzioni culturali pubbliche, soffrono di una debole identità sociale. O meglio, hanno una forte identità e spesso origine sociale, che però nel tempo si è dispersa anche come conseguenza di una sbagliata gestione della governance di tali istituti.

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Aziende e servizi: la sottile linea tra fundraising, responsabilita’ sociale e business

Aziende, servizi e fundraising

È di poche ore fa la notizia dell’accordo tra Vodafone e ATAC (azienda che gestisce trasporto pubblico e parcheggi a strisce blu a Roma), che porterà nelle casse di quest’ultima un milione di euro all’anno per i prossimi 3 anni.

Dalle notizie circolate su Internet pare che questi soldi serviranno al rifacimento della stazione della metropolitana Termini. In cambio Vodafone otterrà i cosiddetti naming rights. La stazione si tingerà di rosso e cambierà nome, chiamandosi Termini-Vodafone.

Mi sembra interessante parlare di questo caso poiché è stato richiamato un parallelismo con la sponsorizzazione del Colosseo da parte di Della Valle e perché mi pare che si faccia sempre più largo un bisogno o meglio una richiesta di fundraising da parte di soggetti profit.

Ma possiamo definire quest’operazione “un’azione di fundraising” oppure è solo un’operazione di marketing e di vendita di pubblicità?

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