Testo

5 per mille: come costruire uno spot di successo a costo zero?

campagna-video-cinque-per-mille-unpli

Siamo spesso portati a pensare che per costruire una campagna 5 per mille di successo dobbiamo spendere e spendere tanto.

Non è sempre così. A volte nelle nostre organizzazioni ci sono già tutte le risorse necessarie, i contenuti, le parole-chiave che possono essere utilizzati per far leva sul nostro “popolo”. A volte è soltanto necessario identificarli con chiarezza, metterli in ordine e farli venir fuori, utilizzando il proprio linguaggio con coerenza, motivazione e strategia.

Oggi voglio concentrarmi su un caso specifico di consulenza che stiamo seguendo da circa 7 mesi con la Scuola di Roma Fund-Raising.it, il caso dell’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia.

Unpli è una realtà bella ma complessa. È guidata, con saggezza, costanza e competenze, dal Presidente Claudio Nardocci, dalla Segreteria Nazionale e dagli organi centrali, che fanno da punto di raccordo fra la dimensione nazionale e la dimensione locale, una rete di 6.000 associazioni fortemente radicate sul territorio e nelle comunità di appartenenza, con oltre 600.000 soci e volontari.

Insieme, abbiamo iniziato a lavorare partendo proprio dalla loro identità e dalla loro capacità di coesione rispettosa delle differenze e delle diverse anime del movimento. L’obiettivo? Far emergere i valori comuni e arrivare all’elaborazione di una strategia di campagna nazionale di comunicazione, che potesse diventare largamente condivisa e nella quale le singole pro loco potessero riconoscersi.

Uno dei risultati di questo lavoro bello e coinvolgente è il video-spot uscito proprio un paio di giorni fa sulla pagina Facebook e sul sito dell’Unpli.

Un video a costo zero, elaborato in poco più di una settimana, che nasce da un’idea semplice, genuina e incredibilmente efficace: come sarebbe l’Italia senza le Pro Loco?

Il percorso che ha portato alla produzione del video si è svolto in due tappe. In primo luogo un’analisi approfondita volta ad individuare quali risorse e competenze l’organizzazione avesse a disposizione al suo interno nell’area del video-making e del montaggio. Successivamente sono stati identificati i messaggi fondamentali da veicolare.

Una volta fatto ciò, il video è stato prodotto e montato a partire da materiali multimediali realizzati in precedenza e già disponibili. Lo spot è stato costruito con musiche, immagini e contenuti che giocassero sul contrasto fra ciò che è la realtà italiana senza e con l’intervento delle Pro Loco sui territori.

Non voglio scendere nei dettagli tecnici che, con Luca Caroselli (responsabile della Campagna 5 per mille e videomaker) e Gabriele Desiderio (Coordinamento Progetti UNPLI), abbiamo utilizzato per tirare su la struttura del video. Voglio invece soffermarmi sui risultati più evidenti finora ottenuti. Lo spot, nel giro di neanche 48 ore è stato condiviso su Facebook più di 420 volte in maniera assolutamente spontanea, ha ottenuto oltre 19.000 visualizzazioni e ha raggiunto quasi 52.000 persone.

Sorrido se ripenso a quando, seduti davanti a un computer o a pranzo fra un caffè e una sigaretta, si parlava delle grandi cifre che un’organizzazione medio-grande spende per un video-spot.

Sorrido di nuovo perché a volte questo budget non serve. In questo, come in altri casi che abbiamo seguito, è servita però tanta creatività, competenze, benchmarking, impegno dell’organizzazione e nostro.

Purtroppo, però, è troppo presto per cantare vittoria per una campagna di cui vedremo i risultati fra due anni, visto l’attuale funzionamento, o meglio, “non funzionamento” del meccanismo di erogazione del 5 per mille.

A proposito, considerando l’importanza del 5 per mille per il nostro settore, approfitto per ricordare a tutti di firmare, continuare a condividere e diffondere la petizione che Massimo Coen Cagli e la Scuola di Roma Fund-Raising.it stanno promuovendo. L’obiettivo è portare un cambiamento costruttivo per migliorare i meccanismi che regolano il 5 per mille e portare miglioramenti consistenti per i donatori, le organizzazioni e, soprattutto, per i beneficiari dei progetti realizzati grazie al 5 per mille.