Testo

Categoria: La ricerca sul fundraising

Civil Act: occasione per rendere il fundraising un pilastro del welfare

civil-act-fundraising

Il 20 maggio si è tenuto l’incontro promosso da Vita tra Matteo Renzi e le associazioni del Comitato Editoriale (di cui la nostra Scuola fa parte). È stato un incontro molto positivo e voglio ringraziare Riccardo Bonacina e lo staff di Vita per aver realizzato uno spazio abbastanza inedito di dialogo tra Governo e variegato mondo nonprofit.

C’ero anch’io ma non sono riuscito ad intervenire pubblicamente dati i tempi stretti dell’incontro. La cosa che sicuramente avrei detto è che il Civil Act, se preso seriamente non solo dal Governo ma anche dal nonprofit, non sarà certo la soluzione di tutti i problemi, ma sicuramente sarà una leva per mettere in moto un processo di cambiamento. Anche sul fundraising. Ho solo paura che i professionisti, i dirigenti delle organizzazioni non profit e gli altri soggetti pubblici e privati che si occupano di fundraising non lo abbiano capito appieno.

Leggi subito

Il Sud: uno straordinario laboratorio per lo sviluppo del fundraising

Nuovo fundraising dall'esperienza del Sud

La Scuola di Roma Fund-Raising.it ha raccolto insieme al Consorzio Nova una nuova sfida: fare del Sud d’Italia e delle sue organizzazioni della società civile un laboratorio di sperimentazione di un nuovo modo di concepire e di fare fundraising. Un fundraising che guardi non tanto alla sostenibilità delle organizzazioni non profit ma a quella del welfare, che al Sud oggi soffre una condizione di arretramento drammatica rispetto al resto del paese.

La Scuola di Fundraising del Sud nasce con una mission molto determinata: dotare gli attori sociali, istituzionali e filantropici impegnati nello Sviluppo del Mezzogiorno di una politica del fundraising in grado di rendere sostenibile i loro progetti e un nuovo welfare di comunità. Quindi quella di occuparsi, oltre che di formazione e consulenza, di elaborare vere e proprie politiche di fundraising offrendosi come spazio aperto in cui gli attori sociali vogliano fare rete per la sostenibilità del welfare.

Leggi subito

Essere premiati e’ una responsabilita’ grande

medaglia-Presidenza-Repubblica-fundraising

Il nostro pensatoio “Fundraising. Un altro welfare è possibile” ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica quale premio di rappresentanza.

È giunta ieri con una raccomandata del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica – Servizio rapporti con la Società civile.

E ne siamo veramente onorati. Spesso queste cose rischiano di essere vissute come mera formalità. Ma vi posso assicurare che l’idea che questo nostro itinerario – che si interroga sul ruolo che il fundraising può avere per il futuro del nostro welfare – venga accompagnato da una costante presenza della Presidenza della Repubblica, ci ha messo addosso un grande senso di responsabilità.

Non che prima ci mancasse!

Ma adesso la nostra voglia di dire qualcosa di importante non solo per il nostro mondo di fundraisers, ma per il mondo del non profit, delle aziende, delle fondazioni, della pubblica amministrazione, si trasforma necessariamente in un consapevole impegno.

Impegno nel quale, anche in forza di questo riconoscimento, vogliamo coinvolgere tanti interlocutori e renderci “viatico” per costruire nuove intese strategiche tra gli attori sociali e istituzionali e ricostruire su basi nuove e con una nuova sostenibilità un moderno welfare di comunità.

Seguiteci nei prossimi appuntamenti dell’itinerario fino ad arrivare a scrivere con noi un manifesto del nuovo fundraising.

Un sentito grazie a Giorgio Napolitano. Ci impegniamo ad onorare questo tuo riconoscimento.

Fundraising e biblioteche: economia del bene comune.

fundraising-biblioteche

È finalmente uscito il libro “Fare fundraising in biblioteca”, scritto da Massimo Coen Cagli.

A dispetto del titolo non si tratta solo di un manuale di raccolta fondi per le biblioteche. Senza dubbio il suo specifico scopo è quello di fornire idee, strumenti metodologici e pratici affinché questo tipo di servizi possa, al pari di altre organizzazioni, fare fundraising in modo sistematico e professionale. Ma è anche l’occasione per gettare uno sguardo sul senso che il fundraising sta assumendo nel contesto più ampio della crisi del welfare.

La prima parte del libro, infatti, pur partendo dalle specificità delle biblioteche, riguarda più in generale le sfide che un ente pubblico o un’organizzazione che gestisce un servizio alla collettività devono affrontare per fare bene fundraising.

Infatti, trattandosi di organizzazioni che non hanno la stessa identità delle organizzazioni non profit tradizionalmente ritenute tali, le biblioteche, così come le scuole, i servizi socio-sanitari territoriali, i musei, i teatri e le altre istituzioni culturali pubbliche, soffrono di una debole identità sociale. O meglio, hanno una forte identità e spesso origine sociale, che però nel tempo si è dispersa anche come conseguenza di una sbagliata gestione della governance di tali istituti.

Leggi subito

Fundraising per il welfare. A quali condizioni?

fundraising welfare

Come tutti sanno il 7 giugno scorso la Scuola di Roma Fund-Raising.it ha realizzato una conferenza pensatoio su un tema cruciale: può e vuole il fundraising avere un ruolo da protagonista circa la sostenibilità del welfare?

C’è stata un’appassionata, numerosa e variegata partecipazione di pubblico che ha visto rappresentate diverse componenti del non profit e del fundraising. Soprattutto vi è stato un dialogo con interlocutori del non profit che hanno condiviso in modo franco il loro punto di vista sulla questione.

Quindi devo ringraziare in modo particolare Caterina Torcia, Riccardo Bonacina, Marco Morganti e Marco Livia per la loro disponibilità a coinvolgersi in questo pensatoio. Così come devo ringraziare Pino Bongiorno, Eugenio De Crescenzio, Rossana Cerbone (delle tre federazioni delle cooperative sociali) e Gianni Palumbo (portavoce del Terzo settore del Lazio) per aver accettato di parlare del non profit e del fundraising con uno spirito critico piuttosto che con uno spirito rivendicativo.

Molti gli apprezzamenti ricevuti per l’impostazione della conferenza e per i contenuti che sono stati proposti (qui puoi scaricare la mia relazione introduttiva). Di questo sono veramente contento perché scegliere di trattare in modo critico e autocritico questa materia poteva forse risultare – in questo momento di crisi – un po’deprimente. Al contrario mi sembra che questo taglio abbia riacceso un po’di entusiasmo.

Vorrei però usare questo post per restituire alla platea dei fundraisers e delle altre persone interessate al tema, gli esiti della conferenza che assolutamente non sono delle conclusioni ma rappresentano i temi che dovrebbero essere oggetto di ulteriori riflessioni, magari con nuovi esiti di tipo operativo.

Dalla conferenza, infatti, emerge una propensione del mondo non profit e degli operatori di fundraising ad assumere un ruolo di protagonista circa la sostenibilità economica, sociale e politica del welfare di comunità. Appare chiaro, però, che tale assunzione di responsabilità passa attraverso la capacità di rispondere a 7 sfide.

Eccole.

Leggi subito