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Diventare consulente di fundraising

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Per fare il consulente di fundraising non è sufficiente sapere di fundraising!

L’attività di consulente di fundraising in un’organizzazione non profit somiglia molto al lavoro artigianale di un buon sarto che cuce un vestito su misura. Si può confezionare un buon abito solo tenendo in debito conto le caratteristiche fisiche della persona e l’unicità di chi commissiona il lavoro.

Così in una consulenza di fundraising si deve prestare la massima attenzione alla storia e alle aspettative dell’organizzazione, per modulare una strategia adeguata ed efficace.

A volte bisogna ridefinire subito il bisogno reale dell’organizzazione perché l’obiettivo della consulenza è fare acquisire un metodo per realizzare una strategia di fundraising per la sostenibilità economica dei progetti.

Si deve comunque evitare il paradosso di “bloccare un’organizzazione”. Al contrario bisogna operare per sbloccarla, facilitando i processi di innovazione partendo dalle sue esperienze storiche e di successo.

Oggi c’è un po’ di confusione sulle competenze necessarie per avviare una consulenza di fundraising e rispondere al bisogno del cliente. Molti si improvvisano, alcuni raggiungono ottimi risultati.

Ottimo risultato, per esempio, è riuscire a chiarire alla dirigenza dell’organizzazione non profit quali sono le reali probabilità di successo nel fundraising e le azioni correttive necessarie ad uno startup positivo, senza fare promesse prima di aver analizzato a fondo l’organizzazione.

La differenza tra improvvisazione e ottenimento di risultati è data dal metodo di lavoro adottato, dalla misura in cui vengono raccolti i feedback dei clienti, nel ridefinire un posizionamento forte della mission e una valorizzazione adeguata del capitale sociale dell’organizzazione.

La proposta della Scuola di Roma Fund-Raising.it di istituire una Masterclass per diventare consulente strategico di fundraising è in linea con questa visione.

L’esperienza è aperta a chi ama il confronto professionale e voglia migliorare le proprie conoscenze specifiche e condividere conoscenze ed esperienze nell’ottica di un ruolo attivo nella produzione di conoscenza.

Consulente di fundraising: quali competenze?

Il metodo di lavoro cui ho fatto cenno e che sostengo per essere un “buon sarto nel sociale” richiede di:

  • Saper analizzare in profondità e in modo dettagliato i bisogni di consulenza dell’organizzazione (analisi interna/esterna), riuscendo  a comprendere e far comprendere la differenza fra bisogni espressi e bisogni reali.
  • Saper elaborare un progetto di consulenza in fundraising che chiarisca cosa si fa e come lo si fa (con documenti di progettazione strategica e operativa).
  • Prevedere un accompagnamento adeguato alle necessità dell’organizzazione con incontri di monitoraggio e valutazione delle azioni messe in campo.
  • Saper gestire processi di crescita dell’organizzazione che garantiscono il successo di una consulenza.
  • Capire quali siano i differenti destinatari e fruitori della consulenza all’interno dell’organizzazione e facilitare i processi di innovazione.
  • Saper gestire al meglio la produzione della consulenza (standardizzazione del lavoro di consulenza, controllo di gestione e reporting) e i rapporti con l’organizzazione fino alla chiusura della consulenza.
  • Identificare capacità e conoscenze che il consulente dovrà acquisire per portare avanti positivamente il proprio lavoro.

Sempre più le organizzazioni non profit chiedono ai consulenti un’analisi approfondita della struttura e dell’articolazione che si occupa del fundraising, con il proposito di riprogrammare strategicamente le attività di raccolta fondi; contemporaneamente al consulente viene richiesto quello che chiamerei “fundraising sùbito” a servizio della sostenibilità immediata della buona causa.

Una doppia sfida da affrontare con formazione e strumenti di lavoro adeguati. Contattaci per conoscere meglio la Masterclass!