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Fatti mandare dalla mamma a fare fund raising…

Fundraising: che lavoro è?

Non so voi ma mia mamma non sa quale sia il mio lavoro e ogni volta che provo a spiegarglielo la vedo trasecolare.
Me la immagino, mentre parla di me con le sue amiche, alla domanda “Ma tua figlia che lavoro fa?”, creare dei diversivi per distogliere l’attenzione, come la famosa barzelletta del carabiniere.

Ma mia mamma non è la sola. Quando conosco qualcuno e mi chiede che lavoro faccio, le reazioni sono tra le più disparate. Alcuni pensano sia una malattia e il loro viso assume un’espressione del tipo: “Tranquilla si guarisce… la scienza ha fatto enormi passi avanti”; altri, spaventati, pensano che, solo perché ti occupi di raccolta fondi, prima o poi chiederai soldi anche a loro (e non sono molto lontani dalla verità); altri, i migliori, ti rispondono immediatamente: “Eh ho tanto bisogno io di fondi!”. Infine ci sono quelli che fanno gli inseriti, che hanno capito e poi scopri che in realtà non hanno capito nulla.

Reazioni simili sono comprensibili per chi è estraneo a questo mondo e per chi è rimasto un po’ indietro riguardo alle molteplici professionalità che compongono il mondo del lavoro. E fin qui potrebbe essere normale.

Ma, come diceva una vecchia pubblicità, non è normale quando ad avere la stessa reazione sono le persone che di fatto appartengono a questo mondo!

Ad agosto mi è capitato di entrare in contatto con un’associazione che si occupa di assistenza ai malati in ospedale. Io, presa dal fuoco sacro, già immaginavo quali progetti potessero avviare che potessero essere di effettivo ausilio alle persone ricoverate, come ad esempio l’assistenza notturna.

Parlando con una referente ho spiegato di cosa mi occupassi e ho chiesto se avessero mai fatto raccolta fondi. Lei mi ha guardato spaventata e ha risposto che sì, facevano raccolta fondi. Vendevano tortine, oggettini che facevano loro: insomma una sorta di autofinanziamento e che in fondo non ne avevano bisogno.

Noi, stando all’interno del mondo del fund raising, a volte pensiamo che tutto il mondo non profit sappia cosa sia il fund raising e soprattutto sappia di cosa si tratta e qual è il suo reale significato – che, evidentemente, va un po’ al di là della vendita degli oggettini o della “vendita delle buone cause” (come pensano alcuni presidenti di organizzazioni che hanno espresso qui la loro opinione) – ma, al contrario, siamo ben lungi dall’aver socializzato a questa disciplina le 400.000 e passa organizzazioni non profit italiane. Per alcuni versi sembra ancora di trovarci all’anno zero.

Quando mi chiedono che lavoro faccio e le persone non capiscono, sorrido e vado avanti per la mia strada.

Quando a non capire cosa sia il fund raising e quanto questo sia vitale sono alcuni attori del non profit… ecco: non c’è nulla da ridere.