Ieri ho letto un bellissimo articolo su Redattore Sociale che parla di una campagna contro il bullismo e la violenza verbale.
La campagna Weapon of choice nasce con l’intento di creare una rappresentazione visiva dei danni emotivi che le parole possono causare. Al progetto hanno partecipato bambini, ragazzi, uomini e donne. A tutti loro è stato chiesto di scegliere, tra un elenco di parole, quale fosse la più offensiva. Una volta individuata, la parola è stata dipinta sul loro corpo e tradotta in una ferita vera e propria, rendendo visibile il dolore.
Immagini forti. Almeno per me.
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