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Post con Tag ‘responsabilità sociale impresa’

Responsabilita’ sociale d’impresa: ogni cosa e’ illuminata. Per fortuna

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Oggi voglio parlarvi di una persona della quale fino a pochi giorni fa ignoravo l’esistenza. Ma da quando so che c’è, ho una speranza in più nel genere umano. Mentre scrivo ho la pelle d’oca per l’emozione.

Si chiama Marco Bartoletti, imprenditore toscano di Calenzano, che è riuscito con la creatività a fronteggiare la recessione economica che negli ultimi anni ha colpito profondamente l’Italia, non rinunciando ad assumere nella propria azienda, la BB SpA persone con malattie anche gravi.

Infatti, a differenza di tanti altri, riserva una corsia preferenziale nelle nuove assunzioni a malati di tumore, persone autistiche, disabili, ex tossicodipendenti. Le sue porte sono aperte agli ultrasessantenni ma, allo stesso tempo, riesce a mantenere l’età media dei dipendenti intorno ai 26 anni.

La prima cosa che ho pensato leggendo la sua storia è stata: “Sicuramente avrà sofferto di cose simili nella sua vita”. Una persona così attenta nei confronti di chi si trova ad affrontare un tumore o una disabilità! E invece no. La realtà è molto più semplice: ci nasci con determinate sensibilità.

La risposta di Bartoletti è ancora più semplice: “Se nella società esistono le persone malate di cancro come si può pensare che non esistano in un’azienda? Visto poi che esistono, perché discriminarle quando basta organizzarsi per dare una mano a chi è in difficoltà?” Tutto questo senza falsi pietismi o favoritismi. “Fate ciò che sapete fare”, afferma.

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Microdonazioni: a quali condizioni sono vantaggiose (in Francia, non in Italia)

Microdonazioni al nonprofit

La crisi economica se non fa segnare il sempre temuto crollo dei donatori, sicuramente ha segnato una diminuzione degli importi della donazione. Quindi l’orientamento dei donatori a minimizzare, laddove possibile, la “fatica” di decidere di privarsi di una cifra con cui in questo momento potrebbe pagare un bene o un servizio essenziale per la sua qualità della vita.

Può sembrare opportuno perciò aiutare questo tipo di donatori a minimizzare tale fatica puntando sulle microdonazioni ripetute spesso nel tempo.

Ma lo spostamento verso microdoni ha sempre il rischio per le organizzazioni di essere una strategia diseconomica, a meno che non si raggiungano grandissimi numeri. Il problema quindi potrebbe essere proprio quello di dare vita a sistemi che permettano di raggiungere grandi numeri con costi prossimi allo zero e semplificando la vita a tutti.

In tal senso nasce in Francia un’iniziativa che punta sullo sfruttamento di tutte le occasioni naturali di microdonazione come, ad esempio, l’arrotondamento di una cifra all’euro superiore (pratica che spesso si fa dal commerciante, come al ristorante) e che viene istituzionalizzata con l’accordo di catene di grande distribuzione che la rivolgono alla propria clientela.

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Aziende e servizi: la sottile linea tra fundraising, responsabilita’ sociale e business

Aziende, servizi e fundraising

È di poche ore fa la notizia dell’accordo tra Vodafone e ATAC (azienda che gestisce trasporto pubblico e parcheggi a strisce blu a Roma), che porterà nelle casse di quest’ultima un milione di euro all’anno per i prossimi 3 anni.

Dalle notizie circolate su Internet pare che questi soldi serviranno al rifacimento della stazione della metropolitana Termini. In cambio Vodafone otterrà i cosiddetti naming rights. La stazione si tingerà di rosso e cambierà nome, chiamandosi Termini-Vodafone.

Mi sembra interessante parlare di questo caso poiché è stato richiamato un parallelismo con la sponsorizzazione del Colosseo da parte di Della Valle e perché mi pare che si faccia sempre più largo un bisogno o meglio una richiesta di fundraising da parte di soggetti profit.

Ma possiamo definire quest’operazione “un’azione di fundraising” oppure è solo un’operazione di marketing e di vendita di pubblicità?

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Il Bancomat delle aziende e’ fuori uso

Corporate fundraising, innovazione e nonprofit

Pubblichiamo il paper realizzato da Alessandra Delli Poggi (Responsabile Partnership e Grandi Donazioni AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) e da Andrea Caracciolo della Scuola di Roma Fund-Raising.it per il convegno Asvi “Terzo Settore e Competenze per il Futuro: confronto con i protagonisti”.

Aziende: bancomat o rete sociale?

Come già evidenziato nella survey “Ritorno al futuro”, pubblicata dalla Scuola di Roma Fund-raising.it, la crisi, soprattutto in Italia, ha portato ad una flessione delle sponsorizzazioni. Questo contravviene in pieno ai princìpi per cui, in fase di recessione, bisogna investire nel futuro. Molte risposte negative vengono giustificate con le forti ristrettezze di bilancio, con la crisi economica, o con la necessità di ripensare le loro strategie e quindi di attendere la ridefinizione di un quadro strategico di marketing e di comunicazione.

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Corporate Fundraising, c’e’bisogno di Supereroi?!

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Come spesso accade mi sono imbattuto in un articolo del Corriere della Sera che mi ha fatto riflettere e che mi ha fornito alcuni spunti interessanti.

Nell’articolo si racconta di una causa sociale, una mamma e un’azienda.

Come spesso accade, la causa sociale è una disabilità. Anthony Smith ha 4 anni ed è sordo da un orecchio e quasi sordo dall’altro. Ma Anthony l’apparecchio acustico proprio non lo vuole mettere, in quanto neanche i supereroi indossano apparecchi di questo tipo e Anthony è un lettore avido di supereroi e di fumetti.

Insomma Anthony quel “orecchio blu”, nome che il bambino ha dato all’apparecchio acustico proprio per il colore, non lo vuole indossare e la mamma ha provato in tutti i modi a convincere il figlio.

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