Testo

Social Media per il Fundraising: procediamo con ordine!

social-media-non-profit

Facebook, Twitter, Tumblr, Instagram, Pinterest, Flickr, LinkedIn, Google +, Vine, WordPress, Myspace, Foursquare… Queste poche piattaforme bastano solo a scalfire la punta dell’iceberg delle possibilità offerte dal mondo dei social media. Cerchiamo però di stare attenti e non disperderci troppo!

Ogni social network ha la sua destinazione d’uso: condivisione di contenuti testuali, immagini, geolocalizzazione, microblogging, videosharing e così via.

La cosa importante, a questo punto, diventa quella di saperne scegliere due o tre in grado di veicolare al meglio la nostra causa sociale, evitando in questo modo di cadere nel tipico errore di aprire una ventina di profili e di gestirne realmente solo tre.

Il rischio di aprire un profilo su un social network è reale se non lo si fa con le dovute cautele: pensiamo ad un utente che ci scrive su Twitter al quale non rispondiamo mai perché l’ultima volta che ci siamo collegati al servizio di microblogging eravamo connessi con il modem 56k! Cosa può pensare di noi?

Sicuramente niente di positivo! Abbiamo perso così un contatto e chissà quanti altri, dal momento che sui social network è facile condividere il proprio disappunto con altre persone connesse al nostro medesimo account.

Il mio consiglio è quindi di scegliere con criterio e con coscienza le nostre possibilità. Facciamo qualche esempio.

Esempio 1: foto di qualità e sito dinamico

La mia associazione ha a disposizione delle foto stupende ed un sito web dinamico dove gli utenti possono vedere con frequenza gli aggiornamenti dei progetti. Dovrei preferire la combinazione Facebook + Instagram + Flickr, così da valorizzare la mia comunicazione per immagini e l’atterraggio sulla mia pagina web.

Esempio 2: priorità all’informazione di qualità

La mia associazione ha bisogno di comunicare con velocità e di promuovere l’adesione a diverse campagne ravvicinate nel tempo. In tal caso utilizzerei Facebook + Twitter + un blog in WordPress. Potrò così coinvolgere molte persone tramite retweet e condivisione e grazie al blog potrò comunicare in modo intensivo (senza essere però invasivo) ed informare rapidamente.

Esempio 3: resoconti snelli ed efficaci

La mia associazione vuole coinvolgere raccontando storie direttamente dai progetti e spesso non vuole aprire un blog vero e proprio perché non ha tempo. Per rispondere a queste esigenze utilizzerei: Facebook + Tumblr + un servizio a scelta di video/foto sharing. Con questa combinazione si riesce ad essere esaustivi tramite testi non troppo brevi né troppo lunghi (grazie a Tumblr) coadiuvati da una condivisione di elementi multimediali.

In conclusione

Gli esempi possono essere tantissimi, quante sono le possibilità di combinazione di questi strumenti. Importante sarà, se vogliamo utilizzare il Web per il nostro posizionamento, farlo in modo intelligente, senza strafare ma senza nemmeno scomparire.

Attenzione come sempre ai contenuti che proponiamo e a dove vogliamo indirizzare l’utente. Cerchiamo di coinvolgerlo, informarlo e renderlo partecipe della viralità del tutto.

Se vi ho incuriosito abbastanza e volete saperne di più, la Scuola di Roma Fund-Raising.it, insieme a Baleia – Comunicazione e Tecnologie per il Nonprofit, promuove il workshop Blog e social media per il non profit che si terrà il 19 e 20 settembre. L’obiettivo è illustrare come districarsi in questa giungla cybernetica, a partire dagli strumenti più utilizzati nella comunicazione on line in ambito non profit. Occasione unica per chi vuole incrementare presenza e visibilità sul Web. In aula ci sarò anche io e sarà un piacere per me “condividere” con voi.

Vi aspetto, non mancate e grazie per aver letto!

Michele @michelemex