Come spesso accade mi sono imbattuto in un articolo del Corriere della Sera che mi ha fatto riflettere e che mi ha fornito alcuni spunti interessanti.
Nell’articolo si racconta di una causa sociale, una mamma e un’azienda.
Come spesso accade, la causa sociale è una disabilità. Anthony Smith ha 4 anni ed è sordo da un orecchio e quasi sordo dall’altro. Ma Anthony l’apparecchio acustico proprio non lo vuole mettere, in quanto neanche i supereroi indossano apparecchi di questo tipo e Anthony è un lettore avido di supereroi e di fumetti.
Insomma Anthony quel “orecchio blu”, nome che il bambino ha dato all’apparecchio acustico proprio per il colore, non lo vuole indossare e la mamma ha provato in tutti i modi a convincere il figlio.
Si rivolge alla Marvel, una delle case editrici di fumetti più famose al mondo, scrivendo a un indirizzo email generico aperto agli ammiratori e fans ed espone il suo problema.
Tra corporate fundraising e responsabilità sociale di impresa
Dopo qualche giorno Christina D’Allesandro, la mamma di Anthony, riceve una sorpresa nella sua cassetta delle lettere. La Marvel ha risposto ed ha inviato un’immagine di Hawkeye, un personaggio che negli anni ’80 ha indossato un apparecchio acustico.
Ma la casa editrice non si ferma qui. Infatti nei giorni seguenti manda alla famiglia una nuova striscia di fumetti con un nuovo personaggio: Blue Ear.
Mi pongo dunque alcuni interrogativi:
Sarà una fundraiser questa mamma? Possibile che una cosa del genere non sia mai venuta in mente a nessuna organizzazione?