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Categoria: Donazioni da individui

Raccolte pubbliche di fondi: tutto quello che devi sapere

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Il periodo di Natale, sempre più vicino, è l’occasione per molte organizzazioni non profit per dare vita a campagne di raccolta fondi, una delle tecniche di fundraising più utilizzate.

Con questo articolo si vuole offrire un piccolo contributo, affrontando alcune problematiche che caratterizzano tali attività dal punto di vista normativo, sia in termini fiscali sia in termini di adempimenti contabili.

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EAS o non EAS: questo e’ il problema!

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Oggi parliamo di un adempimento non molto conosciuto (ve lo dico per esperienza professionale) ma di estrema importanza: la Comunicazione dei Dati Rilevanti ai Fini Fiscali o più semplicemente modello EAS.

Eppure dovrebbe essere il primo passo per impostare una delle più semplici, ma molto efficaci, azioni di individual fundraising, ovvero l’incasso di corrispettivi e contributi da soci.

Il modello EAS è stato introdotto dall’articolo 30 del DL n. 185 del 2008 (decreto “Anticrisi”) e costituisce un onere che grava su tutti gli enti associativi che beneficiano dello speciale regime di non imponibilità (ai fini delle imposte dirette e dell’IVA) delle quote e dei contributi associativi, nonché dei corrispettivi percepiti da iscritti, associati o partecipanti in relazione a determinate attività.

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5 per mille: come costruire uno spot di successo a costo zero?

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Siamo spesso portati a pensare che per costruire una campagna 5 per mille di successo dobbiamo spendere e spendere tanto.

Non è sempre così. A volte nelle nostre organizzazioni ci sono già tutte le risorse necessarie, i contenuti, le parole-chiave che possono essere utilizzati per far leva sul nostro “popolo”. A volte è soltanto necessario identificarli con chiarezza, metterli in ordine e farli venir fuori, utilizzando il proprio linguaggio con coerenza, motivazione e strategia.

Oggi voglio concentrarmi su un caso specifico di consulenza che stiamo seguendo da circa 7 mesi con la Scuola di Roma Fund-Raising.it, il caso dell’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia.

Unpli è una realtà bella ma complessa. È guidata, con saggezza, costanza e competenze, dal Presidente Claudio Nardocci, dalla Segreteria Nazionale e dagli organi centrali, che fanno da punto di raccordo fra la dimensione nazionale e la dimensione locale, una rete di 6.000 associazioni fortemente radicate sul territorio e nelle comunità di appartenenza, con oltre 600.000 soci e volontari.

Insieme, abbiamo iniziato a lavorare partendo proprio dalla loro identità e dalla loro capacità di coesione rispettosa delle differenze e delle diverse anime del movimento. L’obiettivo? Far emergere i valori comuni e arrivare all’elaborazione di una strategia di campagna nazionale di comunicazione, che potesse diventare largamente condivisa e nella quale le singole pro loco potessero riconoscersi.

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Caro donatore ti scrivo, cosi’ ti informo un po’

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Caro donatore, probabilmente sei uno di quei 17 milioni di italiani che come me sottoscrivono il 5 per mille alle onlus, alla ricerca scientifica o ad altre organizzazioni.

Probabilmente lo fai da tanto tempo, almeno da 5 anni. Vuol dire che mediamente hai destinato in 5 anni circa 175 euro a progetti e attività di fondamentale importanza per il nostro welfare sociale: dalla sanità, alla assistenza, all’ambiente, alla cultura. Una cifra importante.

Ma forse non sai alcune cose importanti, che riguardano i soldi che hai donato.

Innanzitutto se tu – ad esempio – hai sottoscritto il 5 per 1000 nel 2011, i tuoi soldi – guadagnati nel 2010 – sono materialmente arrivati all’organizzazione beneficiaria alla fine del 2013 o forse nel 2014.

In secondo luogo lo Stato ha dato all’organizzazione solo una parte dei tuoi soldi, infatti spesso ha posto un tetto per cui ha versato materialmente non il 5 ma il 4 per mille delle imposte dovute per i tuoi redditi. Comprendi bene che se hai dato i soldi per assistere una persona indigente e questi soldi arrivano con 2 o 3 anni di ritardo, questa persona indigente potrebbe anche essere già morta di fame.

In terzo luogo l’organizzazione beneficiaria non sa che tu hai fatto una donazione e quindi non sei stato informato di cosa abbia fatto con i tuoi soldi. Non li hanno rubati, stai tranquillo! Solo che tu non hai elementi per decidere se il tuo sia stato un buon investimento o meno. Così come l’organizzazione – che ha sempre bisogno di trovare nuovi donatori – non riesce a stringere un rapporto con te, che donatore lo sei già stato. Questo vuol dire che i costi per trovare nuovi donatori sono più alti di quelli che dovremmo sostenere per mantenere un rapporto con te.

E poi c’è da dire che sono ancora tanti quelli che, pur essendo contribuenti, non destinano il 5 per mille a nessuno. Questo vuol dire che tornano allo Stato e di per sé non ci sarebbe nulla di male. Molti infatti non lo sanno proprio! Pensa che se tutti i 38 milioni di contribuenti aderissero, noi potremmo destinare al non profit e a servizi alla collettività qualcosa come 1 miliardo e 100 milioni di euro ogni anno. Accidenti quante cose potremmo farci! E non, come succede con le tasse, senza poter decidere come vengono utilizzati, ma scegliendo noi in base ai progetti che le organizzazioni ci presentano. Se il mondo non profit è tanto importante (lo dice anche Renzi!) allora io mi aspetterei che lo Stato facesse campagne di informazione e sensibilizzazione sulla televisione di stato (almeno su quella).

Ma quello che forse davvero non sai, è che per i partiti politici è tutta un’altra storia. Ed è migliore. Loro sanno subito quanti soldi riceveranno dal loro 2 per mille e soprattutto questi soldi li ricevono subito. Insomma: due pesi e due misure. Ma, in fondo, anche i partiti sono associazioni come le onlus. Perché a loro i soldi subito e al mondo non profit invece dopo 2 o 3 anni?

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Marino: spese di rappresentanza o di fundraising?

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Per molti giorni lo sport più praticato sui giornali, romani e non, è stato l’attacco al Sindaco Marino.

A dire il vero questo sport è molto di moda da quando Marino, con un record di voti, è diventato Sindaco di Roma. Colpisce in particolare che non venga attaccato da un solo fronte, ma quasi da tutti i fronti.

Non entrando nel merito delle competenze del Sindaco, di cui ognuno si potrà fare una propria opinione, mi piacerebbe trattare la questione dal punto di vista del fundraising.

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