Caro donatore, probabilmente sei uno di quei 17 milioni di italiani che come me sottoscrivono il 5 per mille alle onlus, alla ricerca scientifica o ad altre organizzazioni.
Probabilmente lo fai da tanto tempo, almeno da 5 anni. Vuol dire che mediamente hai destinato in 5 anni circa 175 euro a progetti e attività di fondamentale importanza per il nostro welfare sociale: dalla sanità, alla assistenza, all’ambiente, alla cultura. Una cifra importante.
Innanzitutto se tu – ad esempio – hai sottoscritto il 5 per 1000 nel 2011, i tuoi soldi – guadagnati nel 2010 – sono materialmente arrivati all’organizzazione beneficiaria alla fine del 2013 o forse nel 2014.
In secondo luogo lo Stato ha dato all’organizzazione solo una parte dei tuoi soldi, infatti spesso ha posto un tetto per cui ha versato materialmente non il 5 ma il 4 per mille delle imposte dovute per i tuoi redditi. Comprendi bene che se hai dato i soldi per assistere una persona indigente e questi soldi arrivano con 2 o 3 anni di ritardo, questa persona indigente potrebbe anche essere già morta di fame.
In terzo luogo l’organizzazione beneficiaria non sa che tu hai fatto una donazione e quindi non sei stato informato di cosa abbia fatto con i tuoi soldi. Non li hanno rubati, stai tranquillo! Solo che tu non hai elementi per decidere se il tuo sia stato un buon investimento o meno. Così come l’organizzazione – che ha sempre bisogno di trovare nuovi donatori – non riesce a stringere un rapporto con te, che donatore lo sei già stato. Questo vuol dire che i costi per trovare nuovi donatori sono più alti di quelli che dovremmo sostenere per mantenere un rapporto con te.
E poi c’è da dire che sono ancora tanti quelli che, pur essendo contribuenti, non destinano il 5 per mille a nessuno. Questo vuol dire che tornano allo Stato e di per sé non ci sarebbe nulla di male. Molti infatti non lo sanno proprio! Pensa che se tutti i 38 milioni di contribuenti aderissero, noi potremmo destinare al non profit e a servizi alla collettività qualcosa come 1 miliardo e 100 milioni di euro ogni anno. Accidenti quante cose potremmo farci! E non, come succede con le tasse, senza poter decidere come vengono utilizzati, ma scegliendo noi in base ai progetti che le organizzazioni ci presentano. Se il mondo non profit è tanto importante (lo dice anche Renzi!) allora io mi aspetterei che lo Stato facesse campagne di informazione e sensibilizzazione sulla televisione di stato (almeno su quella).
Ma quello che forse davvero non sai, è che per i partiti politici è tutta un’altra storia. Ed è migliore. Loro sanno subito quanti soldi riceveranno dal loro 2 per mille e soprattutto questi soldi li ricevono subito. Insomma: due pesi e due misure. Ma, in fondo, anche i partiti sono associazioni come le onlus. Perché a loro i soldi subito e al mondo non profit invece dopo 2 o 3 anni?
Io l’ho detto a tutte le autorità e da tanto tempo: al Ministero del Welfare, a quello dell’Economia, all’Agenzia delle Entrate, al Presidente del Consiglio, ma… niente non ci sentono proprio! E quindi questa volta mi rivolgo a te non per chiederti soldi ma, al contrario, per far sì che i tuoi soldi vengano usati e gestiti bene.
Ecco, mi sono tolto un peso ti ho detto tutta la verità. Se vuoi che il tuo 5 per mille abbia un reale valore, devi unirti a noi nel chiedere che queste ingiuste e assurde regole vengano cambiate. Probabilmente non hai mai firmato una petizione rivolta al Governo. È arrivato il momento di provare questa ebbrezza: una firma che potrebbe contribuire a tutelare un tuo sacrosanto diritto. E cioè che lo Stato usi correttamente i soldi che tu hai destinato ad una causa sociale.
Peraltro, ti dico che questo diritto ha un valore costituzionale. Infatti il 5 per mille è uno strumento che concretizza il principio di sussidiarietà contenuto nell’art. 118.
Io ti voglio sinceramente bene, caro donatore. Ed è per questo che ti chiedo di andare su www.change.org/liberiamoil5x1000 per firmare la petizione e unire la tua voce a quella delle organizzazioni, di noi che ci impegniamo a reperire le risorse per progetti importanti e ai beneficiari di questi progetti che senza di te, ti assicuro, vivrebbero una vita peggiore.
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