Categoria: Fundraising per arte e cultura

Online o offline, e’ la comunita’ che fa la differenza: 4 lezioni da 3 esperienze di fundraising

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Chi mi conosce sa che ho il pallino per questo tema della comunità e del ruolo fondamentale che riveste per il fundraising.

Sono spinto a riprenderlo con forza da tre casi (o meglio fenomeni), che mi sono capitati sotto gli occhi nell’arco di pochi giorni occupandomi di fundraising per gli archivi: tre campagne tecnicamente diverse (tesseramento, contatto diretto, crowdfunding) ma che mettono in evidenza come il fattore “comunità” sia stato il traino del loro successo.

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A Campli il fundraising suona bene. Dal 29 agosto al 2 settembre

Masterclass fundraising musica e cultura a Campli (TE)

Grande idea quella del Maestro Giuseppe Scorzelli e dell’Associazione Kimbala!

Una di quelle idee che fa saltare sulla sedia noi fundraiser, abituati ad andare in giro ad evangelizzare al fundraising le tante organizzazioni che ancora non hanno percepito la forza, oltre che la necessità, della raccolta fondi. Questa volta, invece, l’idea di “evangelizzare” al fundraising viene proprio da un mondo, quello della musica che, fatta salva la classica sponsorizzazione occasionale di eventi, ancora non ha percepito fino in fondo il valore strategico del fundraising per la sostenibilità delle istituzioni culturali e degli artisti stessi.

Giuseppe Scorzelli si presenta un giorno nella nostra sede con un’idea in tasca tutta da sviluppare, una scommessa: non portare i musicisti dove sta il fundraising ma portare il fundraising dove stanno i musicisti e le istituzioni della cultura.

Per l’esattezza, portarlo a Campli dove, sul finire dell’estate, si tiene uno dei più importanti eventi di formazione (ma anche di spettacolo) dedicati alla musica e ai musicisti: ICM Project. È una masterclass di altissimo livello che coinvolge nomi di eccezione del panorama musicale internazionale. In un posto bellissimo per altro: Campli, in provincia di Teramo, dove la bellezza del paesaggio, la storia, l’identità tipicamente italiana che ci è invidiata da tutto il mondo, creano l’ambiente ideale per confrontarsi con l’arte, la sua bellezza, ma anche le sue necessità. Qui il sindaco Pietro Quaresimali ha creduto nel progetto di un workshop sul fundraising quale occasione per gli enti locali di dare una marcia in più alle proprie politiche culturali in un momento di forte ristrettezza delle risorse pubbliche.

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5 per mille: come costruire uno spot di successo a costo zero?

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Siamo spesso portati a pensare che per costruire una campagna 5 per mille di successo dobbiamo spendere e spendere tanto.

Non è sempre così. A volte nelle nostre organizzazioni ci sono già tutte le risorse necessarie, i contenuti, le parole-chiave che possono essere utilizzati per far leva sul nostro “popolo”. A volte è soltanto necessario identificarli con chiarezza, metterli in ordine e farli venir fuori, utilizzando il proprio linguaggio con coerenza, motivazione e strategia.

Oggi voglio concentrarmi su un caso specifico di consulenza che stiamo seguendo da circa 7 mesi con la Scuola di Roma Fund-Raising.it, il caso dell’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia.

Unpli è una realtà bella ma complessa. È guidata, con saggezza, costanza e competenze, dal Presidente Claudio Nardocci, dalla Segreteria Nazionale e dagli organi centrali, che fanno da punto di raccordo fra la dimensione nazionale e la dimensione locale, una rete di 6.000 associazioni fortemente radicate sul territorio e nelle comunità di appartenenza, con oltre 600.000 soci e volontari.

Insieme, abbiamo iniziato a lavorare partendo proprio dalla loro identità e dalla loro capacità di coesione rispettosa delle differenze e delle diverse anime del movimento. L’obiettivo? Far emergere i valori comuni e arrivare all’elaborazione di una strategia di campagna nazionale di comunicazione, che potesse diventare largamente condivisa e nella quale le singole pro loco potessero riconoscersi.

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Amico del Polo del ‘900: un nuovo modo di sostenere la cultura

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La Scuola di Roma Fund-Raising.it ha avuto modo di assistere il neonato Polo del ‘900 nel dar vita ad un sistema di fundraising che contribuisca in modo sostanziale a sostenere le sue attività e quelle degli istituti culturali (19 ad oggi) che hanno deciso di fare sistema insieme a Compagnia di San Paolo, Comune e Regione per dare a Torino e a tutto il mondo una nuova interessantissima offerta sulla storia e la cultura del Novecento.

È un’esperienza estremamente interessante, oltre che sotto il profilo professionale, anche sotto quello sociale in quanto ci ha spinto a sperimentare (come in un test) l’orientamento e la propensione del cosiddetto “pubblico” ad essere parte attiva nel sostenere un’istituzione culturale.

Ecco in poche parole di cosa si è trattato:

La risposta del cosiddetto pubblico è stata (pur evitando trionfalismi fuori di luogo) estremamente significativa. Nella sola giornata di inaugurazione circa 300 cittadini hanno manifestato la voglia di sostenere il Polo, facendo già una prima donazione e aderendo così al futuro programma di membership che accompagnerà la vita del Polo del ‘900 a partire dalle prossime settimane.

Eccoli in fila per fare la donazione:

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Quali i motivi che possono aver spinto i cittadini a rispondere positivamente? Proviamo a metterli in fila.

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Marino: spese di rappresentanza o di fundraising?

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Per molti giorni lo sport più praticato sui giornali, romani e non, è stato l’attacco al Sindaco Marino.

A dire il vero questo sport è molto di moda da quando Marino, con un record di voti, è diventato Sindaco di Roma. Colpisce in particolare che non venga attaccato da un solo fronte, ma quasi da tutti i fronti.

Non entrando nel merito delle competenze del Sindaco, di cui ognuno si potrà fare una propria opinione, mi piacerebbe trattare la questione dal punto di vista del fundraising.

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