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Luglio col bene che ti voglio il fundraising non finirà…

W il fundraising!

Ci siamo. Sono arrivate le tanto agognate vacanze, è un tardo pomeriggio di fine luglio, una luce crepuscolare entra dalle finestre. Mentre spengo il computer, sistemo un po’ la scrivania, chiudo le finestre, ripercorro mentalmente quest’anno vissuto in modo intenso.

La Scuola di Roma Fund-Raising.it è cresciuta molto in questi dodici mesi. È nata la Scuola Fundraising del Sud, in collaborazione con il Consorzio Nova, per lo sviluppo di un nuovo welfare di comunità nel Mezzogiorno. L’abbiamo presentata a Bari, in occasione della seconda tappa del nostro progetto “Fundraising, Un altro welfare è possibile”. Eh sì, dal 7 giugno 2013, primo incontro del Pensatoio, ne abbiamo fatta di strada. In tutti i sensi. In senso fisico, altre tappe si sono succedute, quali appunto Bari, Vallo del Cilento, Cannobio e il Festival del Fundraising. Altre ancora ce ne saranno. Abbiamo inoltre raggiunto risultati importanti: la proposta di aprire un tavolo con la Regione Puglia, Confindustria Puglia e Fondazione con il Sud. Le prime indicazioni di policy che contribuiranno a scrivere il Manifesto del Nuovo Fundraising: la mobilitazione è stata tanta.

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Fundraising e scuola: si puo’ fare!

Fundraising-scuola

E dirò di più: già si fa!

Probabilmente poco e in modo improvvisato. Ma già si fa fundraising nelle scuole!

Docenti, genitori e alunni danno vita ogni giorno a piccole e grandi raccolte fondi. E spesso tali azioni sono accompagnate da altrettante azioni di “governo sociale” dei beni comuni, assumendosi responsabilità che vanno ben oltre sia il mandato istituzionale che il ruolo di genitori.

In questa storia sommersa del fundraising italiano c’è anche tanta innovazione sociale e vi voglio portare alcuni esempi.

Inizio con l’Istituto Cadorna di Milano, uno di quegli istituti che da anni pratica il principio della “Scuola Aperta” e che ha portato dentro le sue strutture e i suoi organi di governo i genitori e la comunità affinché la scuola tornasse ad essere un “bene comune”. Oggi nel plesso dell’Istituto Cadorna è addirittura possibile organizzare mercati ortofrutticoli a km 0 e costo controllato insieme a Coldiretti o usare la palestra a costi bassissimi e molto altro ancora. Da anni L’Associazione dei genitori dell’Istituto organizza una marcia podistica che termina con una grande festa di fine anno della Scuola: occasione per raccogliere fondi con mercatini, iniziative, ecc. Tutto il ricavato va a finanziare i progetti scolastici sostenuti dall’Associazione genitori.

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Biblio-raising

Fundraising biblioteche

Il 20 gennaio scorso Massimo Coen Cagli ha partecipato a un seminario dal titolo “Il fundraising in biblioteca. Una sfida per gli operatori, gli amministratori, la comunità” organizzato da AIB Trentino-Alto Adige.

In quell’occasione sono stati presentati i primi dati di una ricognizione sulle attività di fundraising e crowdsourcing nelle biblioteche trentine e altoatesine. L’indagine è stata voluta da Graziano Cosner, direttore della Biblioteca Intercomunale di Altopiano della Paganella Brenta e tra i promotori dell’incontro, che ci ha gentilmente permesso di parlare di quest’indagine.

L’idea di fare un’indagine sull’argomento è di grande utilità (magari si facesse al livello nazionale!) perché poco si conosce di oggettivo e scientifico sulla realtà della raccolta fondi per le biblioteche, al di là di singoli casi, sicuramente significativi.

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Fundraising e biblioteche: economia del bene comune.

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È finalmente uscito il libro “Fare fundraising in biblioteca”, scritto da Massimo Coen Cagli.

A dispetto del titolo non si tratta solo di un manuale di raccolta fondi per le biblioteche. Senza dubbio il suo specifico scopo è quello di fornire idee, strumenti metodologici e pratici affinché questo tipo di servizi possa, al pari di altre organizzazioni, fare fundraising in modo sistematico e professionale. Ma è anche l’occasione per gettare uno sguardo sul senso che il fundraising sta assumendo nel contesto più ampio della crisi del welfare.

La prima parte del libro, infatti, pur partendo dalle specificità delle biblioteche, riguarda più in generale le sfide che un ente pubblico o un’organizzazione che gestisce un servizio alla collettività devono affrontare per fare bene fundraising.

Infatti, trattandosi di organizzazioni che non hanno la stessa identità delle organizzazioni non profit tradizionalmente ritenute tali, le biblioteche, così come le scuole, i servizi socio-sanitari territoriali, i musei, i teatri e le altre istituzioni culturali pubbliche, soffrono di una debole identità sociale. O meglio, hanno una forte identità e spesso origine sociale, che però nel tempo si è dispersa anche come conseguenza di una sbagliata gestione della governance di tali istituti.

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Fundraising e politiche di sviluppo: cambiando l’ordine dei fattori il prodotto cambia eccome!

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Oggi voglio consigliarvi di leggere il libro di Carlo Borgomeo che si intitola “L’equivoco del Sud – Sviluppo e coesione sociale” edito da Laterza nel 2013.

Il titolo del libro è già un programma: è necessario e anche urgente capovolgere l’ottica (l’equivoco) con la quale si sono affrontate fino ad oggi le politiche di sviluppo del Mezzogiorno (l’ “antica e noiosa questione meridionale” come la definisce Borgomeo stesso).

Capovolgere l’ottica vuol dire prendere atto che decenni di politiche basate sul divario del prodotto interno lordo tra Centro-Nord e Sud non hanno prodotto molto. Afferma Borgomeo che: “l’iniziativa è stata prevalentemente orientata ad assicurare risorse, a trasferire modelli, a spostare al Sud soggetti e processi di sviluppo in una logica strettamente quantitativa e con una sostanziale sottovalutazione dei soggetti, delle potenzialità, delle esperienze meridionali, considerate di fatto marginali”.

Inutile, quindi, insistere cercando di correggere e rilanciare l’azione sempre con la stessa premessa di tipo economico basata su un’offerta di risorse e non su un ascolto della domanda di cui la comunità locale è portatrice.

Borgomeo individua tre aree fondamentali per uscire dall’equivoco.

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