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Post con Tag ‘nuova politica sociale’

Fundraising e cooperative sociali: a che punto siamo?

 

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Negli ultimi tre mesi la Scuola di Roma Fund-Raising.it ha promosso due eventi.

Il primo è la presentazione del “Manifesto per un nuovo fundraising”, frutto di un percorso di consultazione durato due anni, con al centro nove princìpi e rimedi volti a rafforzare il welfare e la cultura del dono. Nel manifesto il fundraising è uno strumento essenziale per la sostenibilità delle cause e dei progetti che concorrono a garantire il benessere sociale, economico e culturale della nostra comunità.

Il secondo è l’Open Day appuntamento annuale per la presentazione dei corsi della Scuola, con interventi formativi “in pillole” indicative dell’attività di fundraising.

In entrambi gli eventi la partecipazione della Cooperazione Sociale è stata marginale.

Mi domando: dov’era la Cooperazione Sociale? Sicuramente era nei territori a svolgere servizi alle persone e culturali e a produrre in agricoltura e nell’artigianato.

Ma oggi è sufficiente una tale presenza per un posizionamento significativo e una sostenibilità a lungo termine?

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Settembre: lotterie di fundraising e vendemmia

Lotterie di beneficienza e fundraising

Raccolto copioso per i viticoltori italiani che nel 2015 sono tornati a primeggiare fra i produttori di vino, superando Francia e Spagna.

Altrettanto copioso può essere il raccolto di denaro delle organizzazioni nonprofit che a settembre decidano di lanciare una lotteria di beneficienza.

Superiamo insieme un’obiezione diffusa basata sul pregiudizio: quello secondo cui la lotteria è un modo molto marginale di sostenere una buona causa. Intendiamoci: se la lotteria non è inserita in un piano strategico con altri mercati e metodologie di raccolta fondi, l’obiezione può pure essere reale.

Cerchiamo, però, di guardare la questione con altri occhi. Non dobbiamo essere per forza monolitici. Osserviamo la nostra organizzazione, cerchiamo di capire se possiede i fondamentali per promuovere una lotteria di raccolta fondi e, innanzitutto, se ha sufficienti “amici” e una rete sociale adeguata.

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Fundraising a tutta birra

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A Berlino è nata la Birra di Quartiere: Quartiermeister, oltre che il marchio della birra, è il nome di un’impresa sociale che eroga profitti, tramite un’associazione, a progetti di promozione del territorio. Chiunque può presentare i propri progetti e, forse, vederli finanziati. Dalla prospettiva del cittadino-consumatore, la birra solidale offre un grande beneficio: rispetto agli altri prodotti, permette di tutelare la propria città e il territorio circostante. Genera occupazione e attiva l’economia locale, trattenendo risorse che, nel caso peggiore, potrebbero finire a una società quotata in un lontano paradiso fiscale.

L’idea non è nuova: la birra trappista è un prodotto di raccolta fondi per le comunità cistercensi ormai tradizionale, imprese sociali che distribuiscono parte dei ricavi esistono già e lo sarebbero banche e casse di risparmio italiane con le loro fondazioni. Non è nemmeno nuova l’idea del prodotto a km 0 che si va diffondendo nella nostra cultura. L’aspetto più interessante di Quartiermeister, tuttavia, è la combinazione di aspetti diversi: l’uso di un prodotto di consumo comune come strumento di raccolta fondi, la nascita “dal basso” del progetto da parte di liberi cittadini, il forte legame territoriale, la vocazione sociale. Ma ciò che più spicca è la natura imprenditoriale “pura”, associata all’ambizione di stare sul mercato senza sconti e senza violare le regole della concorrenza e imparando la lezione del marketing sociale.

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Una “Montagna” di soldi per nuove cause sociali

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Vorrei allontanarmi, seppure momentaneamente, dall’arena propria della raccolta fondi, i soldi, per fare qualche riflessione sulle cosiddette buone cause, ossia la ragione per la quale si danno soldi.

Per impegni professionali mi sto occupando di raccolta fondi per un’organizzazione che si occupa del tema della montagna. Sì, avete capito bene: per la montagna. Ma “quale cosa della montagna?” – vi domanderete – le frane, le catastrofi, le colonie in montagna per i bambini poveri, gli sport invernali per disabili, le associazioni di alpinisti……? Può darsi, ma l’oggetto del fundraising dovrebbe essere la montagna in quanto tale. Impossibile, si direbbe. E in effetti la prima domanda che mi sono posto come consulente è: “ma la montagna è una causa sociale?”, o meglio, “a quali condizioni la montagna può essere una causa sociale?”. Bella sfida…

Come ormai capita spesso, Internet viene in soccorso. Già sfiduciato in partenza, digito sul motore di ricerca “montagna mission fundraising”. Come per magia mi capita il sito di Aiuto Svizzero alla Montagna, organizzazione sociale comunitaria presente in tutta la Svizzera da tanti anni, che opera per migliorare la considerazione nei confronti della popolazione di montagna, accordando contributi finanziari affinché essa possa valorizzare lo spazio in cui vive per sé e i suoi ospiti.

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Politica, fundraising e partecipazione civica

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La nostra carissima amica Rossella Lauro che è tra i promotori del comitato La Procida che vorrei, ha invitato Massimo Coen Cagli e me a partecipare ad un incontro con la popolazione dell’isola sul tema del fundraising e della partecipazione civica: “Persone, idee e risorse per le politiche sociali”. Il tutto in vista anche della prossima competizione elettorale per le amministrative comunali.

A parte il piacere di ritornare in un’isola bellissima e affascinante, è stata per noi l’occasione per ripercorrere in chiave attuale due storie che caratterizzano il nostro impegno, insieme agli altri nostri colleghi, di fondatori della Scuola di Roma Fund-Raising.it.

La prima, quella del “sesto potere”, ossia dell’impegno civico e sociale dei cittadini per creare reali condizioni di partecipazione alla vita democratica del Paese ed esercitare il loro diritto ad un ruolo attivo per incidere nel governo della società.

La seconda storia, più evidente, è quella dell’impegno professionale per fare della raccolta fondi uno strumento per ricreare nuove condizioni di sostenibilità del welfare e delle cause sociali.

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