Testo

Donazioni: il futuro e’ on line?

Digital fundraising

Non capita spesso di trovare su La Repubblica un articolo intero sulle prospettive del digital fundraising e devo dire che sì, fa piacere e neanche poco.

La giornalista riprende alcuni dati resi pubblici da Doxa evidenziando la propensione degli “internauti” a donare. Si parla addirittura di 8 persone su 10, numero strabiliante il quale lascia ben sperare nel futuro.

Va evidenziato però che questo dato riguarda ogni tipo di donazione e non solo quelle con una provenienza digitale. Lo leggo comunque come primo passo se non altro in un’ottica di coinvolgimento e conversione.

Più volte nella mia vita professionale mi sono sentito dire che l’evoluzione del fundraising non è nell’on line, più volte ho visto porte chiuse. Con sempre più entusiasmo, tuttavia, mi sento di dire che inevitabilmente molte interazioni tra persone e associazioni in futuro passeranno dalla rete.

Tornando alla statistica, ci racconta di come sia importante presidiare il Web e non da domani, ma da subito. Pare necessario perciò affacciarsi al digital fundraising in modo strategico e non più come mero accessorio dell’ “analogico”.

Citando testualmente l’articolo:

“Il web si profila come un canale da presidiare sia per veicolare le informazioni sia per comunicare con il donatore, dando riscontro sulle iniziative svolte dalla organizzazioni non profit e sull’effettivo utilizzo dei fondi raccolti. Nella logica della domanda e dell’offerta il settore non profit ha davanti a sé un’opportunità da cogliere che lo aiuterebbe non solo ad acquisire maggior visibilità, ma anche a massimizzare il suo sforzo di raccolta fondi”.

Inutile sottolineare l’importanza di rendicontare, profilare e coinvolgere gli utenti della rete, ma soprattutto di far crescere in loro la fiducia nel donare con carta di credito che, a quanto si può leggere, è il maggiore impedimento per la crescita di questo strumento.

Negli Stati Uniti e nei paesi anglosassoni in generale hanno già sconfitto queste paure, ora però è arrivato il nostro momento.

La strada è ancora lunga. Direi però che la direzione presa insieme, grazie allo sforzo di tutti quelli che condividono con me questa “dura salita”, è decisamente corretta!

Voi che ne pensate? Siete a favore del “digitale” o dell'”analogico”?