Testo

Fund raising per la cultura. In consorzio e in collaborazione con le aziende. Si puo’? Pare di si’!

fundraising-culturaVi vorrei raccontare un’esperienza di formazione sul fundraising che ho svolto nei giorni scorsi.

Di recente siamo stati invitati dal Distretto Culturale Evoluto di Monza e Brianza a tenere un corso di fund raising per più di 20 organizzazioni culturali che operano nell’ambito del territorio brianzolo e in collaborazione con il Distretto. È stata un’iniziativa lungimirante organizzata da Margherita Giacobbi, del Distretto, che va ringraziata per l’efficienza e la cura nel realizzare il corso.

Sono stati tre giorni intensi e molto interessanti intervallati da una fase di lavoro a distanza in cui i partecipanti, divisi per gruppi e assistiti dal personale della Scuola, hanno dovuto svolgere un’analisi del proprio caso (tratto da eventi e iniziative che realmente le organizzazioni devono realizzare) e elaborare una proposta da rivolgere ad una vera azienda.

Nell’ultimo giorno, infine, si è svolto un role play in cui i partecipanti hanno effettivamente rivolto all’azienda una proposta di partnership/sponsorizzazione.

A fare la parte delle aziende sono intervenute due persone eccezionali per disponibilità ed esperienza professionale: la dott.ssa Giovanna Forlanelli, Head Corporate Communication di Rottapharm (azienda molto impegnata nel campo della cultura e dell’arte) e la dott.ssa Ambra Redaelli, Amministratore delegato della Rollwasch italiana e Presidente del Comitato piccola industria della Lombardia nonché uno dei fondatori dell’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi.Mi sento di dover ringraziarle entrambe in modo particolare perché hanno conferito al corso un valore aggiunto enorme, grazie ai loro consigli e ai loro suggerimenti utilissimi per migliorare la qualità delle proposte elaborate dalle organizzazioni.

Il corso ha tentato di valorizzare progetti realizzati, in consorzio o in rete, tra differenti organizzazioni magari operanti nel medesimo ambito tematico. Per cui buona parte dei progetti presentati nasceva già da una partnership tra differenti organizzazioni

Da questa esperienza traggo alcune considerazioni che in questo momento mi inducono ad un certo ottimismo.

Fund raising e cultura: alcune considerazione

1Le organizzazioni culturali, seppur con fatica, stanno finalmente assorbendo i princìpi e l’approccio tipico del fund raising e si mostrano molto più propense ad eliminare quegli ostacoli che fino ad oggi si sono frapposti ad una piena adozione del fund raising. In aula non c’erano solo operatori ma soprattutto dirigenti di queste organizzazioni, segno che il fund raising ha fatto ingresso,  almeno in parte, nella governance delle organizzazioni. Fino a ieri non era così. E quindi ciò è degno di nota.

2La prospettiva di “mettersi” insieme per realizzare progetti culturali migliori e di maggiore impatto e quindi di mettersi insieme anche per raccogliere meglio fondi, appare praticabile. Le aziende (e sospetto anche il mondo delle fondazioni e degli individui) ritengono questo fatto estremamente positivo anche perché garantisce maggiore qualità e impatto alle loro politiche di sponsorizzazione soprattutto al livello locale.

3L’esistenza di un soggetto di secondo livello, come nel caso del Distretto Culturale, che ha un politica di “sistema” rispetto all’offerta culturale, sembra essere un forte fattore di facilitazione per la crescita delle azioni di fund raising. Ciò avviene per almeno tre motivi: è un luogo che favorisce il lavoro in rete; permette di facilitare il rapporto con il mondo delle aziende, che può coglierlo facilmente come ente di rappresentanza della categoria; essendo legato all’amministrazione pubblica garantisce comunque un certo tasso di ufficialità e rigore delle iniziative culturali (certo, questo dipende anche dall’autorevolezza e dalla credibilità che hanno le pubbliche amministrazioni).

Questo dovrebbe spingere le autorità pubbliche ma anche lo stesso mondo degli enti culturali a dar vita ad organizzazioni di secondo livello che abbiano una politica di settore e che siano in grado di creare una forte interlocuzione verso aziende, fondazioni, istituzioni.

4Nonostante le difficoltà economiche evidenti, le aziende non intendono interrompere del tutto gli investimenti in cultura, ma vorrebbero essere messe in grado di farlo meglio (magari facendo meno). In altri termini sono assolutamente disponibili ad aprire “tavoli” di concertazione con il mondo degli enti culturali affinché si abbia una strategia comune e si stabiliscano a priori criteri, parametri e indicatori che permettano di meglio selezionare progetti di qualità, garantendo alle aziende stesse un ruolo attivo, sia nella realizzazione delle iniziative sia nell’elaborazione delle politiche culturali.

Se da un lato le aziende non vogliono esser un bancomat (e questo è sacrosanto) dall’altro sono interessate ad essere un soggetto attivo che contribuisca a sostenere la cultura in quanto motore di sviluppo sociale, comunitario e in parte anche economico per un determinato territorio. Non è un caso, forse, che proprio nella provincia di Monza la Camera di commercio abbia dato vita ad uno sportello per le sponsorizzazioni che almeno nelle intenzioni vorrebbe facilitare il rapporto tra domanda e offerta, migliorandolo e rendendolo più trasparente.

5In genere non si può pretendere che un corso di formazione risolva tutti i problemi. In questo caso, però, grazie al fatto di essere strutturato come un vero laboratorio e con questa capacità di coinvolgere interlocutori chiave, il corso fatto in Brianza ha permesso di inserire da un lato tratti di consulenza professionale e dall’altro di avviare in concreto promozioni che abbiano impatto sui mercati della raccolta fondi.

Insomma un’esperienza da ripetere in tante parti d’Italia, che invitiamo pubbliche amministrazioni, organizzazioni culturali, camere di commercio e, perché no, le stesse aziende a promuovere con noi della Scuola di Roma Fund-Raising.it.

Un grazie molto sincero va a tutte le organizzazioni partecipanti perché hanno mostrato una grande disponibilità all’innovazione e una propensione molto determinata a provarci sul serio!

  • Associazione culturale delleAli;
  • Comune di Monza – Sistema Bibliotecario;
  • Biblioteca di Vimercate;
  • Corpo musicale S. Cecilia Besana Brianza;
  • Bloom  – Coop. Sociale Il Viscone di Mezzago;
  • Fondazione Franco Fossati;
  • ARDEN Luogo del possibile APS;
  • Rataplan snc;
  • Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Rio Vallone;
  • Fondazione per la Lotta alla Non Autosufficienza Onlus;
  • Comune di Cinisello Balsamo;
  • Provincia di Monza e della Brianza;
  • La Danza Immobile;
  • Associazione Golden Ticket;
  • Teatro dell’Opera di Milano;
  • Centro Sperimentale di Cinematografica;
  • NABA – accademia di belle arti;
  • Cooperativa sociale Meta Onlus;
  • Sistema delle Ville Gentilizie Lombarde;
  • Associazione Amici Palazzo Arese Borromeo;
  • Comune di Vimercate – MUST Museo del Territorio;
  • Comune di Cesano Maderno;
  • Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda.