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5×1000: una raccolta firme preziosa

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Ci avviciniamo a grandi passi alle scadenze per la dichiarazione dei redditi. E allora, direte voi, ci vuoi ricordare anche qui che dobbiamo pagare le tasse?

No, tranquilli.Voglio ricordarvi però che esiste uno strumento molto utile che si chiama 5×1000.

Ma cos’è il 5×1000? È una forma di finanziamento da parte dello stato ad organizzazioni e iniziative senza finalità di lucro. Rappresenta un chiaro esempio di sussidiarietà orizzontale, ovvero il contribuente ha una forma di autonomia e di sovranità che gli permette di scegliere a chi destinare parte della ricchezza pubblica da lui prodotta. È un meccanismo che quindi non comporta oneri aggiuntivi, dal momento che il contribuente sceglie semplicemente di destinare una quota della propria IRPEF (il 5‰, appunto) a sostegno di organizzazioni non profit.

Ma quali organizzazioni possono usufruire del 5×1000? Possono accedere al 5×1000 le organizzazioni di volontariato e non lucrative di utilità sociale (Onlus), le associazioni di promozione sociale, le associazioni sportive dilettantistiche, le altre associazioni e/o fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’articolo 10, comma 1, del decreto legislativo 460/97, al sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza. Il finanziamento può essere anche a sostegno della ricerca scientifica e dell’università, della ricerca sanitaria, nonché a sostegno delle attività che tutelano o promuovono i beni culturali e paesaggistici.

Come accreditarsi per il 5×1000

Per effettuare l’accreditamento per il 5×1000 e usufruire di quest’importante strumento è necessario che gli enti seguano attentamente una procedura stabilita dall’Agenzia delle Entrate che prevede:

  • la presentazione della domanda d’iscrizione da parte dell’Ente;
  • la pubblicazione dell’elenco provvisorio da parte dell’Agenzia delle Entrate;
  • la richiesta di correzione della domanda, se necessario, da parte dell’Ente;
  • la pubblicazione dell’elenco aggiornato da parte dell’Agenzia delle Entrate;
  • se necessario, la richiesta di correzione della domanda da parte dell’Ente;
  • la pubblicazione della dichiarazione sostitutiva da parte del legale rappresentante dell’Ente.

5×1000: come avere successo?

Parlando di fund raising, affinché il nostro 5×1000 abbia successo sono necessarie alcune condizioni:

  • Una mission forte e distintiva. Il donatore del 5×1000 è un donatore consapevole e responsabilizzato e sempre più attento a come investe i suoi soldi.
  • La comunicazione. I donatori del 5 per mille sono particolarmente motivati dalla conoscenza e dalla fiducia per una organizzazione, così come sensibili alle forme di comunicazione diretta e personalizzata. Puntiamo allora sul nostro capitale di relazioni sociali, amicali, professionali, soprattutto se la nostra è una piccola associazione che non ha capacità di ingenti investimenti in pubblicità.
  • La creatività. Il donatore deve ricordarsi di noi nel momento esatto in cui sta compilando il suo modulo. Sprigioniamo allora tutta la nostra creatività attraverso gadget e accessori che possano essere sempre a portata di mano (bigliettini, portaborsette, monete salvacarrello e così via).

Questi fattori e altre condizioni fanno del nostro 5×1000 uno strumento di successo. E se volete approfondire vi aspetto il 1 febbraio al Seminario 5 per mille di successo che terrò a Roma.

Dimenticavo: ad oltre 7 anni dalla sua istituzione, il 5 per mille non è ancora diventato una legge fiscale dello Stato italiano (a differenza di quanto è successo in altri 12 Paesi europei). Ah, il nostro bel paese!

Approfitto per ricordarvi che siamo su Facebook e Twitter @fundraisingroma!