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Post con Tag ‘fund raising’

Festival del Fundraising arriviamo!

Festival del Fundraising 2012 e Scuola di Roma Fund-Raising.it

Anche per il 2012 la Scuola di Roma Fund-Raising.it partecipa al Festival del Fundraising con tutti i suoi membri e in particolare terrà direttamente due seminari.

Mercoledì 9 maggio Andrea Caracciolo di Feroleto terrà una sessione su “Le nuove idee per il fund raising”

Il workshop è il seguito della survey sul futuro del fund raising lanciata dalla Scuola di Roma Fund-Raising.it nel Festival del 2010, al termine di una ricerca che ha coinvolto molti professionisti italiani e internazionali del settore.

Scopo del workshop sarà di fare il punto sulle nuove tendenze evidenziate nella survey e la messa a fuoco di ulteriori nuove idee oltre allo sviluppo di nuovi approcci. Perché il successo del fund raising dipende da una buona strategia, una buona pianificazione e idee innovative.

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Fundraising e mission: Accattatevill’

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Sono appena tornata da Londra, città che adoro e dove il non profit prolifera a tutti i livelli.

Girando per le strade di questa splendida città ho visto una cosa che mi ha fatto riflettere e sulla quale mi sono posta un bel po’ di domande. Un negozio di Oxfam, associazione presente in molte parti del mondo e da poco anche in Italia, che esponeva in vetrina i suoi bellissimi gadgets.

Chiariamoci: Oxfam non è messa in discussione. È l’idea del negozio che mi lascia veramente perplessa. Non so voi ma io se penso ad un negozio penso ad un luogo meramente commerciale, dove c’è uno scambio di merce e soldi e dove di solito (non sempre) si emette scontrino fiscale. Un negozio in cui le commesse aspettano con ansia che entrino i clienti. E mi ha sorpreso vedere appunto il negozio di quest’organizzazione accanto a quello di Kentucky Fried Chicken, ad uno studio dentistico o ad un alimentari indiano.

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Perche’ c’e’ bisogno di un’associazione di tutti i fundraisers

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Il 29 marzo 2012 l’Associazione dei Fundraiser ha approvato il nuovo regolamento che apre l’Associazione a tutti coloro che si occupano di raccolta fondi: professionisti, volontari, lavoratori, dirigenti. Più che una regola, si tratta di una sfida…

Elena Zanella, fundraiser professionista molto dinamica e attiva nel dibattito sulla raccolta fondi, ha espresso con estrema chiarezza la sua posizione circa l’identità che debba assumere l’Associazione Italiana Fundraiser (già Assif). Questa si trova in bilico tra essere l’associazione di tutti coloro che si occupano di raccolta fondi per cause sociali, a prescindere dalla loro posizione professionale interna o esterna alle organizzazioni, o solo di coloro che fanno del fund raising la loro carriera professionale, rappresentando e tutelando questa professione nei confronti delle organizzazioni non profit datrici di lavoro. Per comodità chiameremo questa seconda identità professional.

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Fund raising e welfare sociale: la societa’ corre piu’ veloce del fund raising

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È di qualche giorno fa la notizia (segnalatami dal mio amico Andrea Caracciolo) che a seguito della mobilitazione dei genitori dei bambini che frequentano gli asili comunali di Modena, l’assessore all’istruzione ha deciso di abbandonare l’idea di dismettere la gestione degli asili e appaltarla a soggetti privati o cooperative e di dare vita ad una fondazione non profit che si occupi di gestirli, mantenendo gli stessi standard di quelli pubblici (leggi l’articolo).

Apparentemente sembra un fatto meramente amministrativo. Invece nasconde, a mio avviso, una tendenza molto forte a rivedere i modelli di gestione del bene pubblico dopo il fallimento del welfare state e del libero mercato, guardando al delicato rapporto tra soggetti coinvolti nei servizi pubblici e reperimento delle risorse. E un invito a rivedere il senso e la natura del fund raising (come ha invitato a fare B. Casadei di Assifero. Vedi oltre).

La creazione della fondazione, infatti, permetterebbe di accedere in modo diverso a risorse differenti (oltre quelle delle tasse, peraltro bloccate in modo drastico dal patto di stabilità sottoscritto dai comuni e che impone tagli indiscriminati alla spesa pubblica per il bene del pareggio di bilancio).

Pertanto con questo tipo di scelte il fund raising diventerebbe la strategia finanziaria principale per sostenere i servizi pubblici e in qualche modo assumerebbe un significato sociale, politico ed economico pari a quello delle tasse. Come dire: da strumento di marketing per il sociale a politica economica attraverso il quale la comunità si garantisce servizi e benessere sociale.

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Fund raising e cooperazione sociale: quali opportunita’?

Fundraising cooperazione sociale

La Cooperazione Sociale, un patrimonio per l’Italia, sembra aver perso in questi anni il ruolo di protagonista nella proposta di politiche sociali innovative.

È sempre più schiacciata in un ruolo di sussidiarietà nella gestione di servizi sociali alla persona e accede prevalentemente a finanziamenti pubblici.

La recente ricerca di Luca Fazzi, sociologo dell’Università di Trento, su un campione di 400 cooperative sociali, conferma questa pericolosa tendenza: nella maggioranza le cooperative Onlus attraversano una fase di stasi se non di difficoltà economiche e intervengono su rischi sociali standard (per lo più storici).

Solo le cooperative di dimensioni medie e grandi, forti della capacità di collaborazione in rete, del personale qualificato, di professioni eterogenee e con una imprenditorialità accentuata sperimentano un’innovazione totale che va oltre le pratiche più tradizionali e i rischi sociali consolidati negli anni.

Accedono a finanziamenti misti (pubblici e privati) e rispondono in maniera innovativa ai nuovi rischi sociali.

Nel 2012 la finanza locale per i servizi sociali riceverà un 12% in meno di risorse economiche.

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